Surfcasting Mulinello fisso o rotante?

Premessa doverosa

Mulinello fisso o rotante? Per la pratica del Surfcasting, o comunque per la pesca in generale sia essa Surfcasting, o Ledgering, o Rockfishing, che tipologia di attrezzo scegliere?
Su molti siti, su altrettanti blog e su vari canali social , ho visto di tutto e di più. Video con improbabili informazioni, consigli deleteri, autori che si professano esperti ma tutto sono tranne che pescatori navigati. Vi consiglio solo di seguire i più autorevoli, magari non associati a questo o a quell’altro e-commerce, il cui unico intento è vendere. Di certo non siamo qui per professarci Guru della pesca ma, la nostra esperienza, è a Vostra diposizione. Se volete, leggete il resto e traetene le vostre conclusioni.

Iniziamo col dire quali sono le case che producono i mulinelli dalla progettazione alla realizzazione:

Altri marchi che hanno una produzione propria affiancata da prodotti di altre case(di solito cinesi) e rimarchiati:

Credo questo elenco sia corretto, ma potrei anche sbagliarmi. Eventualmente lieto di modificare.

Quindi, che mulinello scegliere?

Di mulinelli ne esistono soltanto due tipi per la pesca in oggetto. Mulinello a bobina fissa, mulinello a bobina rotante. Per semplifica da qui in avanti li chiameremo semplicemente fisso o rot.

Di fissi ne esistono davvero un infinità, in decine di declinazioni. Tutte le case costruttrici hanno diversi modelli e diverse taglie per ogni modello.

Di rot ne esistono molti di meno, forse un centesimo…
Prima di condurvi verso una scelta vediamo come sono fatti.

Come è fatto il mulinello fisso?

Non tutti i mulinelli fissi sono adatti al Surfcasting.

Per esserlo deve avere almeno queste caratteristiche

  • basso rapporto di recupero;
  • grande capienza della bobina;
  • bobina progettata per il lancio.

Chiamato sia mulinello a bobina fissa che mulinello a tamburo fisso. Sostanzialmente permette di recuperare la nostra lenza in modo molto semplice, basterà agire su una manovella che trasmetterà il suo movimento ad una serie di ingranaggi e da qui al corpo dell’archetto o rotore, che imbobinerà il filo da recuperare attorno la bobina che non ha nessun movimento rotatorio ma solo oscillatorio, su è giù per intenderci, in modo corretto e senza troppe sbavature. Di semplicissimo utilizzo è quello che viene consigliato da subito a tutti i neofiti.

Cos’è la frizione?

Quasi tutti i fissi, sono provvisti di frizione. Sempre da preferire quella anteriore, cioè, montata sulla parte alta della bobina. Consisterà in una ghiera da stringere al massimo per avere l’antislittamento della bobina, verrà allentata e modulata per permettere alla bobina di rilasciare il filo durante un combattimento. Alcuni modelli, sprovvisti, sono progettati per la pesca “Japan style”, a noi poco interessa, pescando nel mediterraneo mai avremo a che fare con i pesci degli oceani.

La frizione è un meccanismo a compressione, più o meno semplice, composto da una serie di dischi alternati e da una rotella dentata con ghiera. La sua forza viene espressa in Kg. Col termine “drag” o “max drag“, si indica la “potenza” della frizione, è la misura massima espressa in kg, che il meccanismo può sopportare ed oltre il quale la frizione permetterà alla bobina di ruotare anche se completamente chiusa.

Dischi in carbotex
Dischi in carbontex

Semplificando, se sulla scatola del fisso, è scritto “max drag 13 kg” significa che fino a 13 kg di forza non slitterà, superati i 13kg inizierà a cedere filo.

Ma nulla ha a che vedere col pesce in canna, o meglio con la forza che la preda potrà sviluppare durante il combattimento. E’ una misura legata più al monofilo ed alla forza che la preda potrebbe imprimervi. Consideriamo, con i dovuti benefici, che le prede in acqua marina sviluppano una forza pari ad un terzo del loro peso. Non è una misura empirica ne mai sperimentata in laboratorio ma soltanto una misura di massima. Molto dipende anche dalle caratteristiche organiche delle varie specie. Un cefalo, a pari peso di una spigola, svilupperà una maggiore trazione per tutta la durata del combattimento, etc…

Altro fattore che potrebbe influenza la vostra scelta su un modello, rispetto ad un altro, è la modularità della frizione. I mulinelli “top di gamma” hanno generalmente una frizione molto semplice da modulare e che per passare da tutta chiusa ad aperta necessitano di pochissimi spostamenti della ghiera, cosa che in pesca diviene parecchio comoda. I mulinelli di fascia più bassa, necessiteranno di molti più giri della ghiera stessa.

cos’è Il guidafilo?

 guidafilo

Altra componente di vitale importanza per il nostro filo è il rullino guidafilo. Montato dove l’archetto si congiunge allo chassis del fisso, il guidafilo è deputato a guidare la lenza verso la bobina durante il recupero. In lega o in materiale plastico, è progettato per scaldarsi il meno possibile onde evitare di trasmettere calore al filo danneggiandolo. Di solito montato su un cuscinetto per renderlo più scorrevole.

Cos’è L’antiritorno?

Parte fra le più delicate del fisso. Permette alla manovella di girare in entrambi i versi in modo ché si possa anche rilasciare filo piuttosto che raccoglierlo. Utile nel caso si voglia combattere contro una preda senza regolare di continuo la frizione. Il principale vantaggio nell’uso e che, se il mulinello cede filo tramite la frizione, il monofilo stesso tenderà a ricevere una torsione su se stesso, deteriorandosi, con l’antiritorno invece non accade. Si sblocca tramite un apposita levetta situata in varie posizioni sul corpo del fisso.

La bobina

Mulinello fisso o rotante? bobina conica

Deputata a contenere il monofilo o il trecciato. Essa non ruota, l’unico movimento che farà sarà di tipo oscillatorio, dal basso verso l’alto e viceversa. La manovella gira e la bobina del mulinello si sposta in su e in giù sull’asse, il braccio che imprigiona il filo gli ruota intorno e immagazzina il nylon, o il trecciato.

Le bobine sono composte in leghe di vari materiali. Sono studiate per fare in modo che il filo esca senza attriti, maggiore cura è posta nella progettazione della parte alta della bobina, e del suo materiale. Più è conica la bobina migliore sarà la fuoriuscita del filo.

Ed il mulinello rotante? Com’è fatto? Cosa cambia col fisso?

A vederlo sembra chissà quale oggetto ipertecnologico, invece possiede una meccanica di una semplicità mostruosa. In fin dei conti è una bobina che, girando sul suo asse centrale, raccoglie o libera il monofilo. Quindi completamente diverso dal fisso. A vederli così piccolini qualche dubbio viene, invece, anche qui si cade in errore. Sono molto più robusti, meccanicamente molto più semplici, le frizioni più affidabili, il recupero molto più potente, se paragonati al fisso.

La frizione

La frizione è, di solito, una ruota a stella vicino la manovella del rotante. Molto precisa ed altrettanto modulabile, non si impunta mai. Anche perché, a differenza del fisso, il filo non subisce angolazioni durante il recupero, nessun guidafilo e nessun archetto a modificare la traiettoria durante il recupero. Che si traduce in nessuna “torsione” e lunga vita al monofilo.

La bobina

Leggere, leggerissime. La parte meccanicamente più importante di tutto il rot. Come già detto, ruota sul proprio asse centrale per cedere filo durante il lancio, o per raccoglierlo durante il recupero. La bobina si trova alloggiata su un asse in acciaio, che prende il nome di alberino, così come sul fisso. Essendo libera, la bobina, potrebbe girare a suo piacimento, ciò provocherebbe inevitabili parrucche, sia sullo spunto iniziale, sia quando la velocità di rotazione della stessa, sarà tale da superare la velocità con cui il filo esce dalla bobina. Per regolarne la velocità esistono diversi tipi di “freni“: centrifugo, registro laterale o freno meccanico e magnetico.

L’alberino

Può essere di tipo

ultracast” o “solidale“:

Nel sistema ultracast l’alberino è un corpo a se stante ed i cuscinetti sono alloggiati all’interno della bobina, come i famossisimi abu garcia 6500. La bobina è molto leggera, ciò comporterà un maggiore spunto durante la fase iniziale del lancio, ed una minore inerzia.

Nel sistema solidale, alberino e bobina sono un unico corpo ed i cuscinetti sono posti all’estremità della bobina come i Daiwa 7ht. La bobina peserà più di quella ultracast, quindi avremo un minore spunto ed una maggiore inerzia.

In entrambe le tipologie di modello, un pulsante, o una levetta, saranno dedicati a “sganciare” la bobina dal sistema meccanico di recupero per favorire il lancio. Il pulsante nulla ha a che vedere con la frizione del mulinello. Libera semplicemente la bobina, terminato il lancio, un piccolo giro di manovella lo riporterà in posizione di blocco.

I sistemi frenanti della bobina

Bisogna vincerne l’inerzia della bobina nelle varie fasi del lancio, i freni sono molto importanti e sono tre.

Freno Centrifugo. Costituito da due  piccoli cilindri, in materiale plastico o in teflon , sono alloggiati all’interno della camera di rallentamento. Quando lanceremo la bobina inizierà a ruotare, la forza centrifuga li spingerà verso l’esterno andando ad impattare sul corpo della bobina, in un opportuna cavità, rallentandola. Torneranno da soli in posizione quando non ci sarà più la forza centrifuga ad allontanarli dall’asse.

Freno meccanico unico, posizionato sulla guancia sinistra del rotante, oppure doppio nelle bobine solidali.  Si tratta di un tappo a vite che ha il compito di battere sul cuscinetto, rallentandone la corsa ed evitando il fuorigiri della stessa (overrun), va da sè che deve essere regolato con molta attenzione, facendo forza sui cuscinetti potrebbe rovinarli se troppo “stretto”. In questa modo limita la massima rotazione della bobina e previene il fuorigiri della stessa (overrun).

Freno Magnetico, relativamente moderno, almeno rispetto agli altri due, è un sistema incredibilmente vantaggioso e performante che sfrutta l’effetto Joule sui campi magnetici.

Costituito da uno (monomag) o più magneti (multimag). Il funzionamento è semplice. Quando la bobina è ferma il magnete non influisce su nulla. Ma durante il lancio è tutt’altra faccenda. Nelle fasi iniziali dello stacco la bobina raggiunge velocemente anche i 30.000 giri al minuto, il campo magnetico prodotto andrà ad influire sulla sua rotazione, rallentandola tramite dei campi magnetici permanenti (effetto joule). I magneti sono montati su slitte che permetteranno al pescatore di modularne la distanza dalla bobina. Avvicinandoli l’effetto freno sarà maggiore, allontanandoli l’effetto diminuirà.

Mulinello fisso o rotante? Freno centrifugo
Freno centrifugo
Mulinello fisso o rotante? Freno centrifugo
Freno centrifugo
Mulinello fisso o rotante? Freno monomag
Freno Monomag

Telaio o Chassis

Progettato per accogliere bobina e meccanismi di recupero, alloggiati sulla guancia destra. Oggi è studiato per favorire l’impugnatura ed il lancio, quindi con buono spazio per il pollice, un tempo bisognava rimuovere un guidafilo che impediva non poco. Deve essere rigido per evitare vibrazioni alla bobina che comprometterebbero la distanza di lancio.


Vediamo quali sono i vantaggi dell’uno rispetto all’altro…

Fisso

Vantaggi

  • Di facile utilizzo
  • Non necessità di preparazioni particolari
  • Facilità nel lancio
  • facilità nel recupero
  • facile manutenzione annuale

Svantaggi

  • Peso (media 600g)
  • Costo
  • Distanze di lancio minori
  • Troppe torsioni sul filo
  • Scarsa durata del filo
  • Stacco violento con maggior impatto sull’esca
  • Tante operazioni pre lancio
  • Scarsa efficacia della frizione
  • Filo di diametro sottile se cercate la distanza

Rotante

Vantaggi

  • Peso ( circa 300g)
  • Coto
  • Distanze di lancio
  • Non danneggia il monofilo
  • Preserva l’esca durante il lancio
  • Nessuna operazione pre lancio
  • La frizione si regola ad inizio pescata e non si tocca più
  • Frizione precisa ed affidabile
  • Il diametro del filo influisce poco sulla distanza di lancio

Svantaggi

  • Difficile settarlo in modo corretto le prime volte
  • Tecnica di lancio (ground, pendulum, etc..)
  • Manutenzione ogni due o tre uscite

Mulinello fisso o rotante? Conclusioni:

Tornando alla prima domanda, Mulinello fisso o rotante? Concludiamo:

Il peso

La differenza è tanta, circa la metà per un rotante rispetto ad un fisso. Durante il recupero fa tanta differenza. Ma, anche durante illancio, non è una componente da sottovalutare. Un mulinello fisso ci appesantirebbe di almeno 300-400 grammi.

Il costo

Mediamente un buon rotante si attesta intorno ai 150€, per un top di gamma, per i fissi la cifra sale di parecchio anche tre volte in più per avere pari prestazioni n recupero!!!

Distanza di lancio

Il fisso è molto semplice da usare, aprite la scatola, lo imbobinate e andate a lanciare, il rot è un po’ più complesso da preparare con i vari settaggi dei freni, gli oli per i cuscinetti, etc… La tecnica di lancio è sostanzialmente diversa. Lanci semplici come L’above ed il side, si sposano bene al fisso. Con il rot andremmo di Ground, aero Ground e pendulum, tutto molto più complesso da imparare ma, volete mettere? Le distanze raggiungibili saranno migliori, potrete pescare col vento in faccia e lanciare tranci e piombi con relativa facilità, recuperare piombi da tenuta con estrema facilità!

Il monofilo

Se nel fisso è sottoposto a grande usura, nel rotante ciò non avviene per via del minore stress a cui il filo è sottoposto, inoltre nel rotante non occorrono monofili sottili, 0,35 e via! Mare calmo o mosso non cambierebbe sostanzialmente nulla! Dimenticatevi gli 0,20 in bobina perché la distanza di lancio resterebbe praticamente immutata.

Preservare l’integrità dell’esca. Qui tutto a vantaggio del rotante. I lanci da rot sono molto più complessi ma molto più progressivi, si sposa bene con cime morbide da cui si evince che lo stacco non sarà mai violento come quello del fisso.

Magari sembrerò un po’ di parte ma, superate le prime difficoltà che il rot vi prospetta, sarà tutt’altro mondo, certo, solo per chi ha voglia di imparare!!!

Mulinello fisso o rotante?

Sicuramente, ora ne saprete un pò di più. A voi la scelta. Per ogni ulteriore dubbio, o se necessitate di approfondimenti, siamo qui…..

Danilo Scorza

Pescatore in mare dalla tenera età di sei anni, oggi praticante di quasi tutte le tecniche di pesca da riva in mare, raramente mi avventuro in acque interne avendo residenza in Sicilia. Non amo le gare indette dalla fipsas ne dare consigli di carattere "commerciale". Tutto quello che leggerete sarà dettato dall'esperienza personale e da quella degli altri autori. Qui nessuno cercherà di vendervi nulla!

Un pensiero su “Surfcasting Mulinello fisso o rotante?

  • 5 Ottobre 2022 in 18:28
    Permalink

    Questo ancora meglio. Da stampare e conservare.
    Grandi!!!

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *