Surfcasting : Le prede
Sarago
Surfcasting : Le prede più comuni sono sicuramente i Saraghi , da ricercare fra le onde e le correnti più forti dove ama stazionare purché ci sia cibo. Grande nuotatore, fulmineo nello scatto e dotato di ottima resistenza alla fatica, non sarà difficile da insidiare. Il Sarago Pizzuto sarà facile da incontrare sui fondali misti. Andremo a preferire tutte le esche bianche, dal calamaro alla seppia, dal cannolicchio al bibi. Il pater noster è il calamento consigliato, insieme allo short rovesciato. Gli ami da utilizzare saranno del tipo beack, la misura andrà da un 6 fino ad 1/0.
Sui fondali sabbiosi non sarà raro l’incontro col Sarago Maggiore. Prediligeremo esche bianche ma, anche, bibi e americano. Come travi sempre short e, per la turbolenza, il pater noster. Gli ami sempre di tipo beack o abeerdeen.
Un abboccata molto violenta, e ripetute fughe entusiasmanti ci diranno che è lui. Lottatore strenuo non sarà facile dimenticarne l’emozione indi averlo a avuto in canna.
Spigola
Preda ambitissima da tutti i surfcasters mediterranei. Il suo territorio di caccia è il sotto riva, il canalone, la buca. Predilige le fasi costanti della mareggiata ma, anche in scaduta, non sarà impossibile da incontrare. Pesce molto astuto e guardingo. All’occorrenza diventa un grufolatore, capace di scavare col muso nella sabbia alla ricerca di granchi, bibi, telline, etc…
Avendo, la spigola, un apparato boccale maestoso avrà poca importanza la forma dell’amo. Esso andrà scelto in base all’esca, e non alla preda. Importante e che sia più che generoso dal 2 fino ai grossi 5/0. Le esche? tutte quelle classiche del surfcasting: bibi, cannolicchio ,seppie in filetti o intere, calamari, cappuccetti, americano, sarda, cefalo, cefalo vivo. Durante la scaduta non sottovalutate l’uso di grossi coreani appena appuntati sull’amo e delle anguillette vive.
Il periodo migliore va da ottobre a marzo inoltrato per i grossi esemplari. Attenzione che non siano piene di uova, in quel caso il rilascio sarebbe d’obbligo.
il segnale d’abboccata non sarà violento come quello del sarago. Due o tre pieghe della vetta, lente. Poi il filo in bando. Non opporrà grande resistenza fino al gradino di risacca. Arrivata li, complice la corrente secondaria, darà sfogo a tutte le sue energie. Farle saltare lo scalino non sarà semplice.
Ombrina
Pesce dal comportamento davvero strano, lunatico. Non è semplice da trovare e non è così comune su tutte le spiagge. nella Sicilia tirrenica è rara, nelle coste sud è presente in modo massiccio, cosi come sulle sabbie laziali e toscane. Si riproduce poco prima dell’estate e, se da piccola è gregaria, da adulta tende ad essere abbastanza solitaria. Ama cibarsi di tutto con una naturale propensione per coreano e bibi. Gli ami dovranno essere a filo grosso, ben robusti. L’ombrina può raggiungere diversi chilogrammi di peso, fino ai 10. Gli esemplari più comuni non superano i 2 Kg.
L’abboccata sarà tutt’altro che violenta. Il cimino tenderà a muoversi molto lentamente. Seguiranno tre o più, pieghe decise ma sempre lente, lentissime. Tende ad ingoiare l’esca. Il combattimento sarà invece emozionante con tirate continue e costanti, arriverà stremata sul bagnasciuga.
Orata
E poi arriva Lei! Se la spigola è la regina del surfcasting cos’è l’orata?
Possente, robusta, poderosa, placche dentarie in grado di frantumare anche i migliori ami, nuotatore instancabile. Da adulta ricava una tana per sè in anfratti scogliosi parecchio lontane dalla riva. Si sposterà dopo il tramonto, percorrendo distanze elitarie per venire a cibarsi sotto lo scalino di risacca. Non ama le mareggiate violente, preferisce le scadute inoltrate. La potete trovare su ogni genere di fondale.
Gli ami da usare non devono necessariamente essere grossi, farebbero una brutta fine, meglio dal 6 al 2 massimo. Di tipo beack ed a filo robusto. Considerate che non ha nessuna difficoltà a predare cozze, murici, granchi, che frantuma con un morso. Bibi, bibi di coffa o veneziano, grossi americani, murici, cannolicchi interi( preferibilmente con guscio) paguri, sono le esche con cui provare ad insidiarla.
L’abboccata sarà delicata, lunghe tirate sorde. Poi, metterà il filo in bando. Alla ferrata sentiremo un gran peso ma si lascerà trasportare fino a riva. Negli ultimi metri sembrerà impazzire. Lunghe fughe laterali, musate contro il fondo per liberarsi dall’amo, repentini cambi di direzione, insomma, avrete un treno in canna. Portarla a paiolo non sarà per nulla semplice!
Gronco
A volte bistrattato come preda non voluta, a volte ricercato. In ogni caso un grandissimo combattente. Quante volte abbiamo immaginato il pesce dei sogni durante il combattimento ed alla fine…è uscito lui?
Preda semplice da insidiare, non ama le forti correnti. Durante le mareggiate sarà facile trovarlo dopo i canaloni dove la corrente è meno tesa. Durante le ultime fasi della scaduta tende ad avvicinarsi parecchio. Averne uno in canna e sempre una magnifica emozione. Adorano le sarde o i tranci di cefalo, meglio se flotterati. La sua dentatura necessita di finali dello 0,50 per gli esemplari più piccoli, fino al chilogrammo di peso. Per gli esemplari adulti andrà usato il cavetto. Gli ami vanno bene di qualsiasi tipo, purchè da 1/0 a 4/0 in modo da selezionare gli esemplari. Ricordiamo che arriva anche ai 70kg di peso anche sé, i più comuni difficilmente superano i 5 kg.
Razze
Ahia! Pronti a faticare?
Ne esiste una gran varietà ma, nel surfcasting, quelle comuni sono solo due: La pastinaca e L’aquila di mare.
Predatori d’altri tempi. Non temo ne le mareggiate vorticose ne le fortissime correnti, sono a loro agio in qualsiasi condizione. Col buio si avvicinano a riva per grufolare o cacciare. La loro dieta comprende pesci vivi come sogliole, cefali, sgombri che sono abilissime nel cacciare ma, anche tutto ciò che trovano sotto la sabbia.
Quindi, tutte le esche da surf vanno bene. Gli ami saranno esclusivamente zerati. I finali dallo 0,40 in su.
Una grossa piega del cimino testimonierà l’abboccata. Da li inizierà una fuga repentina verso il largo. Le nostre attrezzature verranno messe alla frusta. Le braccia inizieranno a bruciare in pochi minuti. Capace di lunghe fughe e di svuotare anche i mulinelli più capaci ma, anche di venirci in contro a buona velocità tanto da farci pensare di aver perso tutto il sistema pescante per poi, sotto riva, ripartire verso il largo come se nulla fosse!!!
Non sarà facile da raffiare, ne da maneggiare. Leggete le monografie su questi splendidi parenti stretti degli squali.
Mormora
Gli esemplari più belli, personalmente, li ho sempre fatti cercando altro durante le battute di surfcasting.
Eterno grufolatore nuota bene anche tra le onde meno impetuose e le correnti d’uscita. L’esca consigliata è il bibi, ma anche i grossi americani o i cannolicchi. Durante una scaduta o una mareggiata, difficilmente verrà impostata una battuta di pesca rivolta a loro essendo altre le nostre mire. Ma, se presente, timbrerà il cartellino e sempre sull’amo più basso.
A differenza delle situazioni a mare calmo, l’abboccata sarà energica ed anche le fughe nel sotto riva, tanto da illuderci di chissà quale preda.
Serra
Negli ultimi anni è rientrato fra le prede tipiche delle battute di Surfcasting. Predilige le ultime fasi della mareggiata. Lo troveremo fra le onde alla ricerrca di prede siano essi piccoli cefali, o mormore, orate, spigolette. Tutto ciò che gli possa capitare fra i denti sarà il benvenuto. Anche i nostri tranci che non disdegnerà affatto. Cavetto da almeno 40-50 libbre e due ami zerati all’interno di un trancio ben flotterato ve lo porteranno in dono.
Pesce non molto energico ma dall’abboccata repentina a cui seguiranno diversi salti fuor d’acqua nel recupero. Divertente.