Le esche nel Surfcasting


Sardina

Surfcasting: le esche la sardina
Surfcasting: le esche la sardina

Must in ogni genere o tecnica di pesca in mare.

Un esca che, nel Surfcasting, ma anche in tutte le altre tecniche di pesca, si presta ad innumerevoli tipi di innesco, sana, rivoltata, sfilettata, a sigaretto, etc…

Un esca molto generica ma a seconda della presentazione può diventare molto selettiva. Ha un forte impatto visivo se usata freschissima per la lucentezza della pelle anche con acque torbide ma ancor più permeante è l’impatto olfattivo, l’olio contenuto nelle sue carni è capace di sprigionarsi lentamente( tra i 5 ed i 15 minuti a seconda della dimensione e della freschezza) e si spanderà velocemente nella corrente, richiamando i pinnuti anche da notevole distanza, lanci ripetuti sul posto ne miglioreranno certamente l’efficacia. E’ possibile utilizzarla tutto l’anno, nel periodo del surf che va da fine settembre ad aprile inoltrato, trova grande impiego per insidiare le spigole, i saraghi, le orate, insomma un po’ di tutto, anche i serra ove presenti nei periodi invernali. Perderà un po’ di efficacia con le acque molto fredde, per via del lento rilascio del suo olio ma, non deve mai mancare.

Ami generosi per inneschi interi o a tranci, diametri sostenuti del bracciolo per eventuali prede big-size.

Importante sostituirla ogni 15-30 minuti a seconda del periodo. Più spesso se le acque sono ancora calde.

Pro:

Costo contenuto

Facile reperibilità

Ottima resa

Contro:

In acque calde e mosse dura pochi  minuti, assoggetta all’attaco di granchi, pulci di mare, e pesciolame vario



Muggine

Surfcasting: le esche Cefalo
Cefalo

Esca molto selettiva

Esca destinata principalmente alla pesca del pesce serra se ridotta in tranci o innescata intera con all’interno qualcosa che possa “sgallarla” (polistirolo, pop-up, foam, etc…) non verrà disdegnata dalle grosse spigole, razze e gronchi. Vi permetterà inneschi generosi, voluminosi e pesanti, capaci di resistere parecchio tempo in qualsiasi condizione di mare. Carni molto sode e pelle particolarmente resistente agli attacchi di granchi e altra minuteria varia avrà anche la capacita di disperdere i suoi olii in modo molto lento. Si presta magnificamente ad essere innescato vivo per via della sua grande resistenza. Se innescato con cura, rimarrà vivo per diverse ore. Da morto è comunque più che efficace, sia intero che in tranci o filetti.

Pro:

Costo contenuto

Facile reperibilità

Ottima resa

Contro:

Difficile usarlo da vivo nella turbolenza


Calamaro

Surfcasting: le esche  il calamaro

Una delle mi esche preferite, si presta a diverse tipologie di innesco. I tentacoli si possono innescare singoli o doppi con uno dei due calzato sull’amo per i primi 5-8 cm. La testa ed il corpo si prestano ad essere tagliati e modellati in diverse soluzioni: bocconcino, filetto, sigaretto coda di rondine, etc. La fantasia sono certo non vi mancherà. Il suo odore e l’incredibile bianco delle carni  la renderanno visibile ed eserciteranno un richiamo incredibile su sarghi e spigole, ma anche orate e grongi non pa disdegnano affatto

Pro:

Facile reperibilità

Molto catturante

Visibilità

Contro:

Il prezzo!


Seppia

Surfcasting: le esche La seppia

Così come il calamaro ha un grande potere attrattivo sia olfattivo che per le carni bianchissime, stessi inneschi del calamaro. Le sue carni contengono luciferina, una sostanza che si ossida a contatto con l’aria e da una leggera luminescenza all’innesco. Avendo carni molto spesso è meglio optare per esemplari di circa 200g, se più grossi, i tranci ricavati dal mantello andranno battuti per renderli più”commestibili” alle prede.

Meglio spellarla prima di innescarla per renderla più catturante.

Pro:

Gradita a tutti i predatori, spigola in primis

Facile reperibilità

Ottima resistenza al moto ondoso ed alla minutaglia.

Contro:

Prezzo medio-alto

Inchiostro (terribile)


Cannolicchio

Surfcasting: le esche Cannolicchio
Cannolicchio

Croce e delizia…A volte rimane sorprendentemente intatto a volte sembra essere l’unica esca in grado di catturare. Amata da tutti i pinnuti ma, facilmente attaccabile da granchi e minutaglia. Facile innesco sia con valve che senza. Necessiterà sempre di filo elastico. Ottima sia fresca che congelata. Sul mercato si trova anche la varietà atlantica, non paragonabile alla nostrana ma sempre un ottima esca

Pro:

gradita a tutti i pinnuti

Facile innesco

Molto odorosa

Contro:

Non facile reperibilità( fresco)

Costo medio-alto


Granchio

Surfcasting: le esche il granchio

Esca principe per orate e mormore, ma non disdegnato da spigole ed ombrine di taglia.

Ne esistono di due tipi.


Granchi di scoglio:

verdastro o marroncino, si trova abbastanza facilmente in ambienti portuali, o vicino le rocce. Si presta bene all’innesco ed al lancio essendo molto robusto. La dimensione ideale è di circa 4-5 cm. Esemplari più grossi tendono a selezionare ancora di più le prede in dimensioni. In questa categoria troviamo anche il granchio della laguna.

Granchio di sabbia:
di colore chiaro, si recupera sul bagnasciuga. Basterà  legare una sardina ad un bastoncino infilzato nella sabbia, facendo in modo che la sardina sfiori il limite dell’onda. Arriveranno in massa a cibarsene, se presenti….esca volubile. A volte abbonda a volte è introvabile. Meglio provare con la luna piena a prenderli. Il carapace non è molto resistente, mal si presta a lanci poderosi, meglio poggiarlo sotto il gradino di risacca.

Pro:

facile reperibilità per quello di scoglio

Lo si può usare in qualunque condizione di mare, anche calmo

Contro:

Innesco non semplice

Scarsa reperibilità del granchio di sabbia (Gritta)


Bibi

Surfcasting: le esche il bibi
Bibi Allevamento

Di bibi ne esisteva uno soltanto, quello di chioggia, o di coffa. Oggi, vista la scarsa  reperibilità, ha preso piede quello di allevamento che, anche se molto catturante, ha tutto da invidiare a quello “originale”

Si innesca con gli aghi, non necessita di filo elastico se innescato intero. Poco voluminoso garantisce ottimi lanci ed è apprezzato soprattutto da saraghi e dalle spigole.

Pro:

ottima tenuta sull’amo

alto potere catturante

facilità nell’innesco

buono anche da congelato

Contro:

Difficle reperibilità  (Chioggia)

Alto il costo


Cappuccetto

Surfcasting: le esche: Sepiola atlantica o cappuccetto
Esche: Sepiola atlantica o cappuccetto

“Sepiola Atlantica” ma diffusa in tutti i mari. Presentano fotofori e due file di ventose sui tentacoli. Oramai introvabile, soprattutto di dimensioni  adatte alla pesca. Micidiale con saraghi e spigole ed orate. Si innesca col filo elastico avendo l’accortezza di usarne il meno possibile, giusto la quantità per compattarlo sull’amo e non farlo volare via col primo lancio. Scegliamo un amo adatto alle dimensione. Esca che funziona bene in condizioni di mare montante o agitato.


Calamaretto bianco

Surfcasting: le esche il calamaretto

Uguale al cappuccetto ma molto più semplice da reperire, ottimo anche da surgelato. Consideriamo che un  pacco da 1kg di surgelato atlantico ha un costo che si agira intorno ai 10€. Si presta ad essere innescato su ami tipo Aberdeen che manterranno il mantello in una linea il più possibile naturale.


Americano

Surfcasting: le esche l'americano

Esca sempre valida nei mesi invernali, quando le acque fredde e la scarsa presenza di cibo, spingono i pesci a cercare alimenti altamente proteici. Essendo ricco di sangue risponderà bene alle loro esigenze.


Fasolare

Surfcasting: le esche fasolare

Di difficile reperibilità e dai costi elevati rappresenta comunque un ottima esca alla ricerca degli sparidi, ottima sia negli arenili che sul  misto ed ancor meglio fra le rocce. Necessita di filo elastico per essere compattato al meglio, micidiale ancora una volta per gli sparidi. Va innescata tramite ago e filo elastico, la “lingua rossa” sarà rivolta verso la punta dell’amo.


Murice

Surfcasting: le esche murice boccone

Difficilissimo trovarlo a meno di non munirsi di muta e farlo da se. Ottimo innesco per via delle carni sode, andrà rotto il guscio e innescato vivo. Particolare attenzione va posta a non bucare la tasca che contiene un liquido maleodorante e soprattutto capace di tingere qualsiasi cosa. Meglio usare dei guanti per maneggiarlo.


Paguro

Surfcasting: le esche paguro

Esca dedicata quasi esclusivamente all’orata. Difficile trovarlo. Occorre armarsi di infinita pazienza e cercarlo lungo i moli con un guadino per raccoglierlo. Esca molto delicata che si presta a lanci max 30-40 metri. Va rimosso il guscio con un piccolo martello, o una pietra, dovrete rompere la parte posteriore della conchiglia per convincere il simpatico paguro a uscire. Attenti alle chele, pizzicano! Verso la punta dell’amo rivolgerete il piede del mollusco, tagliate o attaccate le chele in modo che non possa recidere il finale. Una canna da surf casting in tre pezzi, abbastanza “morbida” nel lancio ma, con un ottima riserva di potenza, sarà l’attrezzo ideale per quest’esca particolarmente delicata.


Concludendo

In sintesi le esche nella pesca, e nel surfcasting in particolare, sono davvero tante, in altri articoli verranno affrontate singolarmente per far vedere i vari tipi di innesco ed altre soluzioni. Esistono anche esche artificiali per il surfcasting, non avendone mai utilizzate lascio ad altri l’incombenza.

Danilo Scorza

Pescatore in mare dalla tenera età di sei anni, oggi praticante di quasi tutte le tecniche di pesca da riva in mare, raramente mi avventuro in acque interne avendo residenza in Sicilia. Non amo le gare indette dalla fipsas ne dare consigli di carattere "commerciale". Tutto quello che leggerete sarà dettato dall'esperienza personale e da quella degli altri autori. Qui nessuno cercherà di vendervi nulla!

4 pensieri riguardo “Le esche nel Surfcasting

  • 11 Ottobre 2022 in 17:14
    Permalink

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    • 17 Ottobre 2022 in 11:08
      Permalink

      Thanks for commenting. I honestly don’t understand. There are no videos in the article. This written is essential for anyone who wants to fish. Can you explain yourself better?

      Rispondi
  • 6 Ottobre 2022 in 08:29
    Permalink

    Si potrebbero avere foto degli inneschi?

    Rispondi

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