Surfcasting

Surfcasting, Letteralmente ” lancio oltre l’onda” deriva dall’inglese surf casting ma, che oggigiorno, è universalmente diventato un unico termine “Surfcasting”

Disciplina alieutica fra le più conosciute.

Si pratica con canne capaci di lanciare piombi fino a 200g, mulinelli capaci di contenere non meno di 300 metri di lenza dello 0,35, esclusivamente col mare mosso!!!

Surfcasting: le origini

Nasce nella pesca dagli arenili oceanici, dove il cambio di marea permette il formarsi di onde e correnti in grado di rimescolare il fondo diseppellendo tutto ciò che ha da offrire agli amici pinnati. Anellidi, vongole, mitili, granchi, bibi, etc…

Nel mediterraneo le escursioni di marea non hanno altezze significative come quelle oceaniche, occorre l’ausilio del vento e della conseguente mareggiata per creare un impianto da surfcasting.

Quando la metà dell’altezza dell’onda sarà pari alla sua distanza dal fondo, l’onda frangerà. Il primo frangente che si formerà sarà la zona ideale di lancio per le esche. A volte il primo frangente si troverà a distanze irraggiungibili, soprattutto su spiaggie a media e bassa energia. Altre volte sarà a pochi metri da noi, nelle spiagge a grossa granulometria e fondale ben marcato.

Ecco perché servono attrezzi capaci di doti balistiche non comuni, e pescasportivi in grado di sfruttarli al meglio.

Surfcasting all’italiana

In Italia, si identifica qualsiasi attività di pesca svolta da un arenile con questo termine. Sbagliato! Grosso demerito va alla fipsas che ha deciso di chiamare le proprie competizioni col termine “Surfcasting agonistico”, peccato si svolga quasi sempre a mare calmo, venendo meno ai principi cardini di una disciplina tanto amata quanto complessa da praticare.

Negli oceani, l’alternarsi costante delle maree provoca un moto ondoso regolare e periodico dalle regole ben precise. Nel mediterraneo, per verificarsi le condizioni ideali a creare un impianto da surfcasting, le maree non bastano, avendo pochi cm di escursioni fra la massima e la minima. Quindi, perché ci siano le onde, è necessario l’aiuto del vento. Il periodo della giornata migliore è quello notturno. Ecco perché è una disciplina che è per molti ma non per tutti!

Non è tanto il disagio di dover pescare in notturna, ma pù che altro quello di pescare con il vento frontale. Se aggiungiamo che i mesi migliori sono anche quelli più freddi, il quadretto è completo. Muoversi con pesanti tute termiche indosso è scomodo sia per lanciare che per tutte le altri normali operazioni. I praticanti sono impegnati anche dal punto di vista atletico; la distanza da coprire durante il lancio per posizionare le esche nei punti migliori, richiede una preparazione fisica specifica, ed una preparazione tecnica non indifferente, lanciare esche voluminosi col vento in faccia non è affatto semplice, e lanciarle a distanze che a volte superano i 100 metri richiedi grandi doti balistiche sia al lanciatore che agli attrezzi usati.

Surfcasting: La stagione

La stagione del Surfcasting va da fine settembre, con l’entrata delle prime depressioni atlantiche, fino ad Aprile, o comunque la tarda primavera. In questo periodo, le mareggiate porteranno allo scoperto tutti quegli organismi bentonici che sono sepolti sotto l’arenile.

Le prede:

Una grande varietà di prede, dai grufolatori ai predatori. Fra i primi ci sono le specie più “piccole” saraghi, orate, mormore, pesci che cercano il cibo smosso dalle onde in prossimità del fondo. Le grandi spigole, a volte anch’esse grufolatori, le leccie, i serra e altri sopravvivono cacciando, quindi cercheranno i grufolatori fra le onde.

Surfcasting: Lo spot

Lo spot è uno ed uno soltanto! La spiaggia! Ma, solo col mare mosso

Dalle rocce, anche se si usano gli stessi attrezzi diventa Rockfishing!

Dalla spiaggia senza vento e col mare calmo è solo pesca a fondo o beach ledgering se siete anglofoni!

Se siete garisti, e vi ritrovate a gareggiare pescando mormore con lo 0,18 in bobina e finali dello 0,14 non state partecipando ad una gara di surfcasting ma ad una di surf fishing, o di beach ledgering , o di paf!!!!

Dai porti, anche col vento in faccia è pesca a fondo.

Non scomodate il termine surfcasting per tutto. Che poi usiate attrezzi prettamente da surfcasting va benissimo, ma usarli in porto non è surfcasting! state praticando altro!

Scusate la doverosa ed enfatizzata premessa ma, è così!

Conoscere la spiaggia

Grande, piccola, media, sporca, pulita( alghe e detriti sul fondo), fonda, o bassa che vogliate, l’importante è esserci al momento giusto. Venti da diversi quadranti, produrranno mareggiate su spiagge diversamente esposte. Più intenso sarà il vento e più possibilità avremo su una spiaggia fonda, mentre la bassa sarà da preferire durante la fase di scaduta e così via.

Le alghe saranno un’altra discriminante. Solo l’esperienza ci permetterà di sapere con quale vento sarà probabile incontrarle, ad esempio: Spiaggia di Bovo Marina ad Agrigento, provincia. Col maestrale si alza una buona mareggiata ma troveremo sicuramente alghe in massa che non ci permetteranno di pescare. La stessa spiaggia con lo scirocco ci darà mare mosso ed acque spoglie di alghe.

Una determinata spiaggia, siamo sempre nel campo degli esempi, sopporta un vento da 15 nodi centrale ma si va in difficolta con un 15 nodi di vento “obbliquo”.

Le spiagge, nel surfcasting, si dividono in tre tipologie: “bassa”, “media” ed “alta” energia. Grossomodo possiamo immaginarla così. Sulle basse con mare forza 3 il frangente sarà intorno ai 100m. Per avere il frangente alla stessa distanza, per una media servirà mare forza 4 e per una ad alta energia mare forza 5. La granulometria spesso ci dirà su che tipo di spiaggia siamo se non la conosciamo già da prima.

Le spiagge “pulite”, cioè il cui fondo è prevalentemente sabbioso, non ci daranno particolari difficoltà operative. Dove ci sono scogli sommersi sappiamo che qualche incaglio è da mettere in conto. Anche se potrebbero risultare più pescose per ovvi motivi: tane, rifugi, giochi di corrente, etc…

Un’altra discriminante è la presenza di posidonia. Un vegetale sommerso che crea un ottimo ambiente ricco di vita e di pesci.

Spiaggia lunga o pocket beach? Sulle grandi e lunghe spiagge le probabilità saranno decisamente maggiori, ma ci saranno tanti settori da andare a leggere. Potrebbe capitarvi di doverla percorrere tutta per trovare il punto più adatto per la vostra postazione. Un pocket ha tutto lì, non è che abbiate tanto da cercare…

Maree e moto ondoso

Le maree sono provocate dall’attrazione che luna e sole hanno sulle acque libere. Il mediterraneo, bacino chiuso, non ha gli scostamenti tipici degli oceani, e la forbice si riduce a pochi cm a differenza dei metri oceanici. quindi, perché il fondo si smuova occorrerà il vento e la conseguente mareggiata.

Col termine “fetch” si indica un tratto di mare, interessato da una ventilazione sostenuta, in cui le onde siano costanti. Ma, le stesse onde, uscendo da quest’area e non essendo più assoggettate al vento, continueranno la loro corsa fino a perdere energia. Potrebbero perdere tale energia in mare aperto, oppure arrivare sulle coste ma non prima di essersi mischiate ad altre onde, altre correnti. Il tutto magari arriverà sulle nostre spiagge ma alla fine sarà una risultante di varie concause.

Queste onde frangeranno ( e quindi ci sarà uno spostamento delle molecole d’acqua e non solo movimento: per capirlo, immaginate un galleggiante che al passaggio dell’onda sale per poi ridiscendere) quando la profondità dell’acqua sarà pari ad un terzo della lunghezza dell’onda, ossia la distanza tra una cresta e l’altra.

Il frangente provocherà un movimento del fondo sabbioso, rimescolandolo e liberando tutto ciò che è sepolto nel primo stato. Organismi bentonici graditi ai pinnuti. Ma, queste onde spingono acqua verso riva, una grande massa d’acqua. In natura tutto deve tendere allo zero. Se quest’acqua entra deve subito uscire, per questo si formano i canaloni dove l’acqua scorre con verso contrario alle onde. Questa corrente viene chiamata secondaria, mentre prenderà il nome di primaria quella superficiale prodotta dalle onde.

Ma le maree contano? dopo anni di pesca non ho ancora una risposta chiara e definitiva! Chi sostiene di sì e chi sostiene di no, personalmente non ho mai avuto modo di attribuire una preda ad un determinato periodo di marea col mare mosso!

Surfcasting: Approfondimenti


Note

Per approfondimenti Surfcasting – Wikipedia

Danilo Scorza

Pescatore in mare dalla tenera età di sei anni, oggi praticante di quasi tutte le tecniche di pesca da riva in mare, raramente mi avventuro in acque interne avendo residenza in Sicilia. Non amo le gare indette dalla fipsas ne dare consigli di carattere "commerciale". Tutto quello che leggerete sarà dettato dall'esperienza personale e da quella degli altri autori. Qui nessuno cercherà di vendervi nulla!

8 pensieri riguardo “Surfcasting

  • 10 Ottobre 2022 in 21:42
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    Wow!!! Pescare.org è tornato. Danilo, ero anche nel tuo forum anni fa’. Angler, scrivevo poco ma vi apprezzavo, fino a quando non sei andato via tu e lo hanno trasferito ammazzandolo! Che bello rileggerti!

    Rispondi
  • 10 Ottobre 2022 in 21:39
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    Quante aiole muoiono dopo una “gara” di surfcasting? Ve lo siete mai chiesti? Per giunta con misure minime ridicole!!!!!!!!! Vergogna fipsas!

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  • 10 Ottobre 2022 in 21:37
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    Eterna diatriba. Ringraziamo la fipsas per questo. Comunque sono d’accorssimo cin te. 35 in bobina rip e rot, il resto è noia!

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  • 6 Ottobre 2022 in 07:23
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    Non conoscevo la differenza, quindi col mare estivo non è surfcasting.
    Solo pesca a fondo.

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    • 6 Ottobre 2022 in 10:25
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      Il Surfcasting si pratica da ottobre ad aprile e prevede determinate condizioni meteo che provocano la formazione di onde e frangenti.
      La pesca estiva è tutt’altra cosa, nominalmente Paf o beach ledgering.

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  • 5 Ottobre 2022 in 20:34
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    Appoggio in pieno Luigi, abusano del nome surfcasting per lengare a pesciolini!

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  • 5 Ottobre 2022 in 18:27
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    Bravo! Sante parole!!!
    Oggi fanno tutti surfcasting a mare piatto o nei porti….
    Per non parlare delle gare.
    Bell’articolo, sapiente, congratulazioni hai un nuovo fan da Roma

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    • 6 Ottobre 2022 in 10:23
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      Grazie Luigi, il blog è tutt’ora in costruzione, occorrerà tempo per completarlo

      Rispondi

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