Surfcasting Come Vestirsi?
Abbigliamento tecnico per il surfcasting
Come vestirsi per affrontare la spiaggia durante una battuta di surfcasting invernale?
La risposta è una sola, abbigliamento che ci consenta di stare caldi e asciutti!
Prima di ogni stagione, investiamo centinaia di euro in mulinelli, canne, attrezzatura varia che ci permetta di stare in pesca in modo confortevole e proficuo.
Giusto, giustissimo.
Salvo poi ritrovarci in spiaggia e a primo calo della temperatura, o a prima “doccia” per colpa di un frangente o di una pioggerellina, siamo costretti a smontare in fretta e furia ed andare a cercare rifugio in macchina o chissà dove. Addio battuta…..
In questo contesto, oggettivamente ostile, esposti a freddo, umidità, vento e pioggia, un abbigliamento poco consono rischia davvero di rovinarci la serata e farci vivere la pesca come un incubo.
Quindi evitiamo di lesinare investimento sull’abbigliamento.
Intimo
Iniziamo dall’intimo.
L’intimo “termico” include sostanzialmente la maglia termica ed i leggings da indossare sotto gli altri capi di vestiario. Sono capi realizzati tenendo conto di fattori come leggerezza ed usabilità. Vanno indossati a diretto contatto della pelle perché hanno proprietà termoregolatrici.
Scegliete qualcosa di qualità in grado di isolarvi davvero dal freddo e lasciate perdere i superpippo dei militari o la maglia della salute della nonna.
Quelli di qualità, sono realizzati con dei materiali sintetici, come ad esempio , il poliammide, ma esistono anche dei capi realizzati mescolando fibre di cotone o lana con tessuti sintetici. l’aspetto fondamentale resta la capacità di far traspirare la pelle. Se non permettessero la traspirazione suderemmo, sudando disperdiamo più velocemente il calore corporeo. Oltre al fastidioso senso di “appiccicaticcio“.
I tessuti termici sono fatti a strati, ognuno dei quali ha una specifica funzione.
Il primo strato, quello a contatto con la pelle, ha la funzione di termoregolatore del calore corporeo.
Il secondo strato, ha una funzione traspirante per evitarci la sudorazione, e quindi permette alla pelle di respirare.
L’ultimo strato, invece, isola dagli agenti atmosferici ed è impermeabile.
A maglia e leggings, possiamo abbinare delle calze termiche e dei guanti da pesca, modelli particolari con la punta delle dita pollice, indice e medio, tagliate per una migliore presa su attrezzatura o esche.






L’anno scorso abbiamo provato quello di Decathlon, non eccezionale a dirla tutta, e si che in Sicilia di freddo ne vediamo poco ma non ci ha soddisfatto. Quest’anno ne abbiamo ordinato da altri brand su Amazon, appena avremo l’occasione di provarli vi forniremo una dettagliata recensione.
E sopra l’intimo? Cosa indossare?
Piuttosto che un caldo maglione, magari in lana merino, ho sempre preferito una comoda felpa dotata di cappuccio e zip. Se avrete scelto il giusto intimo potreste avere caldo, una felpa la si toglie in un attimo. Le principali case come Daiwa, shimano, colmic e compagnia bella, hanno una loro linea abbigliamento realizzata proprio per la pesca, almeno credo. I prezzi sono davvero eccessivi e non alla portata di tutti.
I pantaloni saranno antipioggia, sempre in tessuto tecnico. i migliori sono quelli modello salopette, molto comodi e non scivolano. M anche dei comunissimi pantaloni antipioggia tipo moto andranno benissimo. Importante che non vi impediscano i movimenti. Imbottiti o meno dipende dalla qualità dell’intimo che avete acquistato
Giubbotto o tuta?
Scelta assolutamente soggettiva.
Personalmente ho delle tute da neve leggere acquistate non so dove ne in quale anno…..Quest’anno dovrò rinnovarle ma non ho ancora trovato offerte convincenti, come sempre vi informerò.
Con il giusto intimo potete indossare una tuta da neve che vi garantirà un certo comfort e tanto calore anche stando fermi. A tal proposito, ricordate che molti capid i abbigliamento sono studiati per gli sportivi, quindi gente che si muove parecchio e di conseguenza riscalda il proprio corpo dall’interno. Noi stiamo “fermi”!!!
La soluzione in “due pezzi” quindi salopette da neve e giubbotto e anch’essa una valida soluzione che vi permetterà di scegliere sul posto cosa indossare. Entrambi dovranno essere di buona fattura, capaci di resistere all’umidità e alle onde e non assorbire acqua ne lasciarla passare.
Ma la vera disamina sta nella scelta tra “naturale” e fibre sintetiche.
Mai vi consiglieremo il naturale per ovvi motivi ma, per dovere di cronaca, e perché ognuno si senta libero di fare ciò che vuole aldilà di questioni etiche, vi spieghiamo per sommi capi la differenza.
Le piume d’oca, se di alta qualità (petto dell’oca e non altre piume o peggio ancora piume d’anatra) tengono molto più caldo del sintetico. I piumini hanno diverse misure della qualità. Il “filling power” che si misura in CUiN (pollici cubi su oncia) è la misura del rapporto tra volume e peso. Di solito è una misura che troverete espressa all’interno dell’etichetta.
300 è considerato di scarsa qualità, da 300 a 750 siamo su una qualità accettabile, sopra i 750 qualità eccelsa. I prezzi del capo vanno di conseguenza. Un buon piumino 900 potrebbe costarvi oltre i 500€.
Il peso di un piumino sarà sempre inferiore, a parità di qualità, di un sintetico. L’ingombro è pressoché uguale.
Il vantaggio del sintetico sta nella capacità di traspirazione, questo perché le piume d’oca sono , per natura, idrofile. Quindi tendono a trattenere l’umidità con conseguente aumento di peso. Le imbottiture sintetiche (Primalofto oppure il PlumaFill di Patagonia) tendono ad espellere l’acqua non facendola ristagnare a contatto con gli indumenti e non si inzuppano!
In definitiva la nostra scelta cadrà inevitabilmente sul sintetico per la capacità di non trattenere l’acqua, oltre a un fattore puramente etico.



Giubbotti Riscaldati
Mai provati!
Tra gli strati di imbottitura interna, sono stati inseriti reticoli intessuti con fibre di carbonio o di grafene che, se collegati ad una batteria portatile, producono calore in alcune zone sensibili come petto, schiena, collo e polsi. Come batteria si può usare un comune Power Bank dal costo irrisorio. Il prezzo si aggira su poco meno di 200€ per un giubbotto da sci. Che noi si sappia esiste un solo rivenditore in Italia, ma ci informeremo meglio.
Gli stivali
Per ultimi citiamo gli stivali da pesca, importantissimi. Se il piede dovesse risultarvi freddo, o peggio freddo e umido, sarete in guai seri! Quindi evitate soluzioni da ferramenta. Quei simpatici stivali in gomma verde, tipici degli agricoltori, nulla hanno a che vedere con un ambiente marino. Inutile sperare in calze termiche. Sarete zuppi entro pochi minuti. Orientatevi su qualcosa di più serio.
Alti, bassi, a scarponcino, a stivale, waders o cosciali, l’importante è il materiale in cui sono realizzati e le caratteristiche tecnico-termiche.
Gli stivali in EVA, Etilene Vinil Acetato, una materia plastica copolimerica, sono fra i migliori come rapporto qualità/prezzo. Molto elastici è capaci di evitare l’assorbimento di acqua, al contempo traspiranti.
Qualsiasi modello scegliate l’importante e che siano leggeri, muoversi su una spiaggia con dei carrarmati ai piedi vi risulterà faticoso, oltre l’immaginabile.
Cappellino in lana e scaldacollo completeranno la giusta dotazione!


