Spigola a Montallegro (AG)
Spigola da Salvatore Costa sulla spiaggia di Montallegro (AG)
Atleta: Salvatore Costa
Località: Montallegro (AG)
[L’articolo dedicato alle spiagge di Bovo Marina lo puoi leggere qui]
Angler: Costa Salvatore
Tecnica: Surfcasting
Spot: Montallegro(AG)
Esca: strisciolina di seppia
Canna: Trabucco Huracan Rsx Surf 160g
Mulinello: Xhiron 8000
Terminale: Trabucco XPS ultrastrong 0.28mm
Amo: hisashi f-31 n4
Preda: Spigola
Marea: in salita
Condizioni meteo: mare in scaduta, alta pressione
Note:
È l’alba di domenica 26 marzo, quando con mio papà, appena arrivati in spiaggia, ci rendiamo conto che le condizioni del mare sono più favorevoli di come era previsto nel meteo.
Dopo qualche oretta che abbiamo messo tutte le canne in pesca, arriva un sarago di 200g sul bibi, che ci fa ben sperare per la giornata. Ma dopo di ciò nessun pesce e nessuna tocca. Passate almeno 4 ore dalla cattura del sarago, mio padre esce fuori una spigoletta maculata che ci fa nuovamente sperare. Speranza che si concretizza alla grande. Tempo di slamare la spigola maculata, sistemare il finale e innescare (fortunatamente non c’è stato il tempo di lanciare e in seguito vedremo perché) che la mia Trabucco Huracan 160g ha dato 5-6 fortissime pieghe che mi hanno fatto salire subito l’adrenalina a mille!
Corro a prendere la canna, ferro e già da subito capisco che si tratta di un pesce abbondantemente sopra al kg. Subito fughe laterali, proprio nella direzione in cui doveva trovarsi la canna che non è stata lanciata, strattonate e frizione che canta. Dopo un paio di minuti sento che il pesce non si muove più, sento solo il suo peso. Allora me ne approfitto per avvicinarlo con cautela alla riva, ma non appena è arrivato a 5 metri dalla riva, è come se avesse recuperato di nuovo tutte le forze e inizia una lotta tra me e lui che cerca in tutti i modi di fuggire verso il largo.
Essendo il mio primo pesce degno di nota, non ho voluto forzare un minimo per la paura di rompere tutto quindi ho giocato un po’ di frizione per farlo stancare. Ma il pesce non ne voleva sapere nulla, si metteva sempre nella direzione opposta alla spiaggia pronto a fuggire verso il largo, tanto che alla prima opportunità in cui si è messo in posizione parallela alla spiaggia, alla prima onda ho cercato di accompagnarlo dolcemente fuori, con mio padre pronto a prenderlo al volo, ma scontrandosi con la risacca dell’onda precedente torna di nuovo al punto precedente. Stessa situazione di prima, ma sta volta riesco a uscirla fuori, con mio padre che gli si è subito avventato per prenderla e tirarla del tutto fuori dall’acqua.
Beh! Che dire? L’emozione e l’adrenalina a mille per essere il mio primo pesce degno di nota!

