Il Sarago, la preda più comune nel surfcasting…

La pesca al Sarago, uno dei pesci sicuramente più combattivi, e tra i più presenti nelle battute di Surfcasting.

Ormai si avvicina l’autunno, e con esso le prime vere mareggiate. Più frequenti, più possenti. In questo periodo il vero appassionato di Surfcasting sta già lucidando gli anelli delle canne, ingrassando i mulinelli ed oleando i cuscinetti.

Affrontare una fase montante di una mareggiata non è per tutti. Frangenti lontani, vento in faccia, mare che risale parecchi metri la battigia. Se in questa fase estrema, abbiamo un buon bagaglio tecnico e la giusta temerarietà per resistere a vento e salsedine, allora si, possiamo provare a catturare qualche sarago.

D’altro canto, quando la turbolenza è forte, le onde ravvicinate, solo questo potentissimo sparide ha la muscolatura per nuotare tra gli incavi delle onde alla ricerca di cibo.

Come dicevamo, cimentarsi in una battuta con fase montante o costante, non è semplice e non è per tutti. Spesso ci ritroveremo in condizioni davvero proibitive, e non solo per gli agenti atmosferici. A volte l’alga tenterà di farci desistere, altre volte le correnti saranno così forti da scalzare qualsiasi piombo, anche un ottimo spike.

Che canna devo usare?

Serviranno attrezzi molto potenti, capaci di lanciare oltre 175g di piombo con esca al seguito. Ma, al tempo stesso, con una vetta molto sensibile, adatta ad affrontare la forza del mare ma senza “spiombare” e rimanendo in grado di segnalare qualsiasi abboccata. Sicuramente una ripartita è l’attrezzo ideale.

Ed il mulinello?

Così come per le canne, anche i mulinelli dovranno essere molto potenti, quindi con un rapporto di recupero basso. Bobine molto capienti per permetterci di pescare con monofili che vanno dallo 0,35 allo 0,40. Infatti, in caso di alghe sarà meglio avere una lenza madre ben robusta per ovviare alla presenza dello Shock leader, il cui nodo di giunzione si bloccherebbe di continuo all’apicale causa la massiccia raccolta di alghe.

L’azione di pesca

Il sarago andrà ricercato in diversi settori. Osserveremo le onde per piazzare la nostra postazione lì dove scorgeremo dei canaloni. In questi punti le correnti dovrebbero bilanciarsi, rendendo più semplice l’azione di pesca. Ricordiamoci che se siamo arrivati in spiaggia nella fase montante, il fondo sarà ancora duro, i piombi faticheranno ad avere anche un minimo di tenuta. Diventa basilare la ricerca del canalone anche per questi motivi. Riguardo la distanza di pesca, se non individuiamo canaloni degni di nota, non focalizziamo la nostra attenzione esclusivamente alla massima distanza raggiungibile. Oltre l’ultima onda è sicuramente un posto produttivo e che va sondato ma, spesso e volentieri, i saraghi li troviamo in due palmi d’acqua, a poche decine di metri dalla riva, oppure proprio sotto lo scalino.

spiaggia fonda mare mosso
spiaggia fonda mare mosso

I terminali

Parlare di terminali, col mare mosso, pescando saraghi, porta ad avere il calamento del surf per antonomasia: Il “Pater Noster”.

Vecchio, vecchissimo, probabilmente il primo calamento usato nel surfcasting.

La costruzione è abbastanza semplice. Inseriamo nello SL due girelle racchiuse tra una coppia di perline. Potremo fissarli con i crimps, o col vecchio e caro nodo uni realizzato con filo per legatura. Alle girelle collegheremo due spezzoni di monofilo. Non saranno molto lunghi, in genere meno di 50cm. Gli ami andranno dal 4 in su e saranno del tipo beack o a “becco d’aquila”.

Personalmente utilizzo molto anche lo “Short rovesciato”, soprattutto se ho bisogno di clippare l’esca.

Che esche posso usare?

Il sarago, notoriamente, è attratto da molte esche. Per pescarlo nella turbolenza saranno meglio inneschi voluminosi e particolarmente odorosi. La sempreverde sardina, sarà ridotta a filetti che andremo ad innescare aiutandoci col filo elastico, essendo molto morbida favorirà la ferrata. Le esche bianche come seppie e calamari da ridurre in striscioline, il cappuccetto o i calamaretti da innescare interi ma sempre aiutandosi col filo elastico. Ottimo risulterà anche il piccolo bibi.

Andremo ad evitare tutte quelle esche che in turbolenza non durerebbero. L’americano ad esempio, tenderà a svuotarsi, il coreano verrà distrutto dalla sabbia nella turbolenza, etc…

striscia-seppia_innesco per pesca al sarago
striscia-seppia_innesco
calamaretto bianco
calamaretto bianco
Trancio sardina per pesca al sarago
Trancio sardina

Quali sono gli spot migliori?

Sicuramente, poco produttive saranno le lunghe distese sabbiose a meno ché non abbiano presenza di scogli nelle vicinanze. Di solito prediligo cercare il sarago nelle pocket beach, racchiuse fra due scogliere e con fondale misto. O, magari, nelle scogliere basse. O nelle spiagge con fondale misto. Insomma, andrà bene qualsiasi spot che offra la presenza certa di tane per il sarago. Per le condizioni meteo descritte in precedenza, sarà meglio evitare tutte le spiagge basse e focalizzarci su quelle a media od alta energia, con fondali profondi e, soprattutto, con gli ultimi frangenti a “tirata di canna!”

Finale di Pollina
 

Uno dei miei spot preferiti, Finale di Pollina, una spiaggia ad alta energia.

Danilo Scorza

Pescatore in mare dalla tenera età di sei anni, oggi praticante di quasi tutte le tecniche di pesca da riva in mare, raramente mi avventuro in acque interne avendo residenza in Sicilia. Non amo le gare indette dalla fipsas ne dare consigli di carattere "commerciale". Tutto quello che leggerete sarà dettato dall'esperienza personale e da quella degli altri autori. Qui nessuno cercherà di vendervi nulla!

5 pensieri riguardo “Il Sarago, la preda più comune nel surfcasting…

  • 17 Marzo 2023 in 13:15
    Permalink

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  • 7 Ottobre 2022 in 20:11
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    Buonasera Danilo,
    Mi permetto darti del tu perché si sa…fra pescatori…
    Mi chiedevo, in scogliera molti usano il piombo a perdere. Ho provato con spezzoni di filo da 0,25 con schok leader dello 0,35. Ne perdo una marea naturalmente. Esiste qualche trucco particolare?
    Grazie per l’eventuale risposta.
    Gran bel sito, dalle date suppongo sia nato da poco.

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    • 10 Ottobre 2022 in 08:46
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      Buongiorno Marco,
      Il tu sarà sempre gradito da chiunque.
      Anche io uso il piombo a perdere, di solito un piccolo spezzone di monofilo di diametro inferiore a quello che uso in bobina, collegato alla madre tramite una girella. Esistono anche altri modi che approfondiremo in un articolo a parte.
      Va da sè, che il piombo a perdere è fatto per essere perso. Sarebbe meglio ovviare costruendosi dei pesi con delle pietre ed un pò di filo in acciaio.
      Si, siamo “rinati” da pochissimo dopo un decennio di oblio

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  • 5 Ottobre 2022 in 19:06
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    Buonasera, adoro pescare dalla scogliera, quella di mongerbino, ma non riesco mai a prenderli grossi. Uso la sardina ma prendo hn sacco di murene oppure arrocco. Cosa devo fare.
    Ciao a tutti

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    • 6 Ottobre 2022 in 10:31
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      Buongiorno Alessandro. Sarebbe meglio utilizzare altre esche e short alto. Mi trovo bene con cappuccetto e calamaretti bianchi. Mongerbino, con le giuste condizioni, ti regala saraghi da favola. Quello in foto è stato pescato al lido del carabiniere, conosci? poco prima dell’accesso alla Stradella del faro.

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