La Mormora

La pesca alla mormora: croce e delizia di qualsiasi pescasportivo, dal neofita al surfcaster navigato.

Com’è fatta?

La mormora ha corpo ovale alto e compresso lateralmente. Caratterizzata da un muso allungato, con profilo frontale quasi dritto. e’ prima di tutto, un grufolatore, quindi i denti, disposti in più file, sono conici e di piccole dimensioni . La pinna dorsale, è piuttosto bassa, così come la pinna anale, molto corta. Le pinne pettorali e ventrali le  sono di piccole dimensioni. Di colore argento con delle sfumature quasi “metallizate” e dorate. Molto caratterizzanti le strisce verticali. Da 10 a 13 sui fianchi. Spesso le fasce sono alternate: una lunga e scura e una più breve e meno definita.

La taglia massima è di 55 cm; la taglia comune degli esemplari adulti è di circa 30 cm.

Arriva abbastanza tranquillamente ai 12 anni di età, pescatori permettendo.

Il periodo riproduttivo coincide con l’inizio dell’estate(ahimè). Gli individui nascono principalmente maschi per poi cambiare sesso.

L’alimentazione della mormora è molto varia. Si nutre di tutto ciò che il sedimento ha da offrirle: anellidi, granchi, molluschi e crostacei. Sta perennemente col muso all’ingiù, rovistando il fondo, alla ricerca del pranzo.

Indubbiamente, gode di carni molto saporite che attirano sia i pescatori professionisti che noi pescasportivi. Ottima in cucina, sopratutto se cucinata alla griglia!

Denominazioni dialettali della mormora

Regione che vai, nome che trovi.

SiciliaAjola, Ajula, Gaiulu
SardegnaMummungioni
CalabriaGaiullu
RomagnaBarbacane
LazioMarmora
LiguriaPagai, Mormoa, Murmua
PugliaCascioli, Vosciele
MarcheMormoro
CampaniaMarmolo
Vi prego di segnalarmi ogni eventuale errore

Come pescare le mormore?

La pesca alla Mormora, ricordo bene che da bambino, la chiamavamo mangiatutto. Non era difficile farne copiosi carnieri. Armati di canna da punta, il fido pacco di coreano e via sui pontili che circondavano le spiagge. I pomeriggi sul litorale di Aspra, coi secchielli pieni di violette, sparlotti, triglie le immancabili mormore. O sui pontili con fondali sabbiosi come quelli di termini imerese dove, sempre col fido pacco di coreano da dividere in tre o quattro, non erano rari esemplari di tutto rispetto. O ancora al pontile di ferro del porto Presidiana di Cefalù.

Oggi la situazione è invece drammatica. L’ overfishing, in concomitanza con altre cause, una su tutte l’inquinamento delle acque marine, ha ridotto di molto la presenza della mormora. Sia per taglia che per quantità, oggi è davvero raro fare carnieri come li ricordavo da bambino.

Dopo questo simpatico (spero) amarcord, vediamo la pesca della mormora nel dettaglio.

Con quale tecnica insidiare le mormore?

Pesca a fondo

Le calde notti estive ci invogliano ad armarci di un paio di canne ed andare ad insidiarle.

Le acque calme e limpide delle spiagge siciliane si prestano a questo tipo di pesca. Le ultime uscite le ho fatte sulle spiagge agrigentine. La baia del Kaos, marinella di Porto Empedocle o al Lido azzurro, bovo marina, eraclea minoa.

Una pesca di per se molto semplice. Il mio assetto prevedeva delle tre pezzi con potenza di max 160gr, due muli taglia 5000 imbobinati con dell’ottimo 0,20 e SL conici per lanciare piombi che variavano dai 50 ai 100g. Leggermente sovradimensionata l’attrezzatura per la presenza di orate xxl….

Il calamento, anch’esso sostanzialmente molto semplice, uno scorrevole montato direttamente sullo Sl tramite un connettore come quello qui sotto in foto.

In commercio, ne esistono di diversi tipi, come già sapete non amo menzionare marche ,nell’ottica di restare sempre imparziale ed offrirvi i giusti consigli senza secondi fini di carattere commerciale.

Ed un long arm di circa 2metri dello 0,18, agganciato direttamente sulla girella che mi faceva da stopper allo scorrevole con delle perline per salvare il nodo.. Massima sensibilità, in accoppiata con gli ascensori auto costruiti di cui vi parlerò in separato articolo.

Nella pesca alla mormora, sarebbe opportuno più di un bracciolo.

la mormora
la mormora

A conti fatti, Le Mormore grufolano in banchi abbastanza numerosi. Di conseguenza il secondo o terzo innesco permettono sicuramente più catture, ma vuoi le distanze di pascolo, vuoi la presenza di orate e ombrine di taglia, ho preferito restare su questa configurazione dopo aver avuto esperienze negative…

L’esca da me usata non era la classica arenicola, must nella pesca alla mormora, ma la cordella, i cannolicchi, i coreani, le vongole ed i fasolari. Questo perchè l’arenicola non era quasi mai disponibile. Ed anche perché non la amo particolarmente. De gustibus….

So già che in molti storceranno il naso ma, ad essere sinceri, le mormore non sono fra i pesci a me graditi quando è certa la presenza di altri sparidi più blasonati….

I piombi da utilizzare in condizioni di beach ledgering con moto ondoso pari a zero o quasi, sono quelli ad ogiva. Infatti, le rotte di pascolo non sempre sono vicine, quindi meglio garantirsi una certa distanza nel lancio. Un piombo ben costruito, con il baricentro corretto, permette qualche metro in più che male non fa.

piombo-ogiva
piombo-ogiva per la lunga distanza

Surfcasting

Se decidiamo di affrontare una battuta a surfcasting, le mormore andranno ricercate nelle ultime fasi di scaduta, in assenza di vento. Nella fase montante potrebbe succedere di incontrarle, ma sono eventi rari e fortuiti, inutile impostare una battuta solo per loro.

Quindi, in condizioni di assenza di vento ma mare ancora agitato, i nostri attrezzi avranno ancora una potenza tale da pescare con piombi da 150 o da 175. Non sarà ancora possibile usare dei long arm per ovvi motivi legati alla resistenza del bracciolo in acque ad alta turbolenza. Il nostro calamento ideale sarà ancora un pater noster o un trave a bandiera da ricerca. Le esche saranno dei grossi bibi di cui è particolarmente ghiotta.

In condizioni di scaduta avanzata, dovremo proporzionare la nostra attrezzatura. Lanceremo dei piombi da 100 o 125g, dei long arm non esagerati ci permetteranno di stare in pesca con terminali dal diametro non esiguo, tale da resistere alle ultime turbolenze. Le esche potranno essere dei bibi, o i classici anellidi come americano, cordella, muriddu, o perché no, il sempreverde coreano. Riguardo la scelta del diametro del terminale, è successo svariate volte che su un terminale dallo 0,20 in giù, capitasse di pescare diverse mormorette. Aumentarlo anche oltre lo 0,25 permetteva di evitarle a vantaggio di qualche big, sicuramente più rare le abboccate ma almeno la loro taglia ne giustificava il trattenerle.

Un trucco redditizio, se siamo in presenza accertata di mormore, è quello di recuperare un paio di metri ogni tot tempo. L’arare del piombo sul fondo incuriosisce la mormora. Nel caso di due o più terminali sul trave, non abbiate fretta di recuperare dolo la prima allamata. Le mormore, che si muovono in banchi, probabilmente si lasceranno incuriosire dal movimento di quella allamata e dall’esca sugli altri ami. Siate pazienti, ripaga.

Bolognese o Inglese

Durante una battuta di bolognese o di inglese, capiterà di pescare qualche mormora. Prediligeranno il bracciolo poggiato sul fondo. Che poi si sia in ambienti portuali o scogliere o altro, poco cambia. Se sono in pascolo ve ne accorgerete. L’abboccata sarà molto dolce ma, dopo la ferrata, avrete a che fare con un degno combattente. Testate violente e continue fughe verso il fondo ne testimonieranno la presenza.

I periodi migliori saranno il tardo autunno e l’inverno se pescate nei porti. In scogliera o in spiaggia un pò tutto l’anno, almeno in Sicilia.

In scogliera, se in presenza di fondale misto a larghi tratti sabbiosi, la mormora è preda abituale. Le esche migliori? I soliti bigattini ma, vanno benissimo, anche i coreani o i pezzi di gambero sgusciato. Anche il gamberetto foraneo (quello che si recupera nelle pareti dei moli), è un ottima esca. Anche se destinato ad altri pesci, non sarà difficile che affascini le nostre mormore. Ma il terminale dovrà stazionare in prossimità del fondo o addirittura poggiato.

In spiaggia, le notti estive sono spesso proficue. Una buona inglesina ci permetterà di divertirci parecchio. Il miglior calamento e quello che prevede l’utilizzo del pasturatore e almeno un metro di terminale poggiato sul fondo, in questa configurazione la migliore esca rimane il bigattino. In alternativa, da provare anche cozze sgusciate, gamberetti bianchi e anellidi.

Feeder

Chi non ha mai provato, nelle brevi notti estive la pesca alla mormora a feeder?

Il feeder è, sostanzialmente, un tipo di paf o pesca a fondo, in cui il piombo verrà sostituito da un pasturatore. Un cilindro forellato che permetterà alla pastura di fuoriuscire. Realizzati in varie grammatura partendo da pochi grammi ed arrivando ai 100, si prestano ad un tipo di pesca veloce e redditizio. L’esca principe è sempre il bigattino che useremo sia all’interno del pasturatore come pastura appunto, sia per l’innesco. Potremo usare anche della pastura classica e come innesco del pane. O qualsiasi altro innesco o pastura vi aggradi.

Il trave sarà simile a quello per la pesca a fondo con piombo scorrevole. Magari usando un anti tangle come quello in foto che diminuirà la capacità del pasturatore a causare grovigli sulla lenza. In bobina avremo un monofilo molto sottile 0,16-0,20. Un eventuale Sl e come terminale potremo spaziare dallo 0,12 allo 0,25. Non sempre un finale sottile garantisce prede migliori, tenetelo a mente. Un terminale che più si presta alle correnti sul fondo, anche e leggerissime sarà capace di garantire quel minimo movimento all’innesco che male non fà.

Anti tangle per la pesca a feeder
Anti tangle per la pesca a feeder

Danilo Scorza

Pescatore in mare dalla tenera età di sei anni, oggi praticante di quasi tutte le tecniche di pesca da riva in mare, raramente mi avventuro in acque interne avendo residenza in Sicilia. Non amo le gare indette dalla fipsas ne dare consigli di carattere "commerciale". Tutto quello che leggerete sarà dettato dall'esperienza personale e da quella degli altri autori. Qui nessuno cercherà di vendervi nulla!

2 pensieri riguardo “La Mormora

  • 8 Ottobre 2022 in 06:33
    Permalink

    Mare calmo, di giorno, che fonale usate? Con quale amo?

    Rispondi
    • 10 Ottobre 2022 in 08:41
      Permalink

      Non capisco la prima domanda.
      L’amo lo si sceglie in base all’esca. Piccol per i piccoli anellidi, poi saliamo di misura per innescare cannolicchi o altro. Sii più specifico rischiamo di darti una risposta sbagliata altrimenti

      Rispondi

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