Il Serra
Il pesce Serra ha oramai colonizzato tutto il mediterraneo, spingendosi fino all’oceano nelle acque antistanti il Portogallo. Nei periodi più freddi tende a migrare verso acque più calde. Con il processo di tropicalizzazione del mediterraneo ed essendo un pesce pelagico, nei periodi miti si avvicina alle coste in modo massiccio. E’ capace di risalire anche le foci dei fiumi per cibarsi dei muggini.
Com’è fatto? Descrizione
Molto simile ai carangidi mediterranei del genere seriola, si distingue da questi ultimi per via della forte mascella, dotati di denti particolarmente aguzzi e di forma triangolare. Denti robusti e affilati da cui il nome. Capace di “tritare” qualsiasi monofilo, compreso quello delle reti da posta.
Il corpo è fusiforme, molto slanciato. Pinne robuste e grandi le pettorali. La dorsale è divisa in due parti distinte, bassa l’anteriore, alta la posteriore. la caudale è molto forte, robusta e forcuta. Le squame sono molto piccole. La colorazione è argentea, più chiara sui fianchi e sul ventre. Raggiunge il metro di lunghezza ed il pesopuò superare i dieci kg. La lunghezza media va dai 30 ai 60 cm sulle nostre coste, con un peso medio che si attesta sui 4-5 kg. Pesce molto possente e gran nuotatore, molto divertente da pescare per la grande capacità indomita di lottare fino all’ultimo istante anche con balzi fuori dall’acqua da cui il nome scientifico Pomatomus saltatrix.
Non mettete mai le mani nella bocca del serra! Non fatelo per nessun motivo! Vi ferirete in modo serio, vivo o morto che sia!



Come pescare i Serra?
La pesca al Serra a fondo
Nel periodo che va dalla primavera all’inizio dell’inverno è facile incontrarlo su qualsiasi tipo di spiaggia. Si sposta in banchi, quindi catturato il primo non sarà difficile prenderne altri prima che si spostino. Lo si pesca prevalentemente con tranci specifici a lui dedicati.
L’esca
L’esca più comunemente usata è il trancio di muggine. Lo dovremo sfilettare e togliere la lisca centrale per nostra comodità d’innesco. Il trancio andrà flotterato, altrimenti non verrà degnato di uno sguardo. Lo flottereremo in modo da farlo stazionare a mezz’acqua. Quindi, una volto inserito il polistirolo, il pop-up, o qualsiasi altra soluzione vogliate adottare, verificatene il galleggiamento in un secchio pieno di acqua di mare. Deve stare in posizione “neutra”, come fosse un boccone risultato da un precedente attacco di un altro serra e dimenticato li. Nonostante sia una specie molto aggressiva è anche abbastanza furba, evitate di lasciare qualcosa al caso. Un piccolo consiglio, il materiale che useremo per flotterare, legatelo saldamente al cavetto, altrimenti dopo ogni abboccata lasceremo in mare del materiale plastico. Per favore.
Il Finale
Il trancio andrà armato con un robusto cavetto in acciaio a cui accoppieremo uno o due ami zerati, possibilmente contrapposti. Non saprete mai da quale direzione il serra attaccherà, quindi preferite questa soluzione. In ogni caso, essendo il secondo amo scorrevole, per forza di cose farà sempre forza sulla battuta dell’amo fisso. Personalmente preferisco sempre il monoamo, de gustibus…
Il cavetto verrà dimensionato in base agli esemplari, dal 20 libbre fino al 50 libbre. Lo spezzone di nylon che completerà il braccio sarà dimensionato in base al fondale su cui pescheremo per permettergli di raggiungere l’altezza di pesca desiderata, il diametro non sarà mai inferiore allo 0,40.
Un cavetto da 20 libbre è capace di sopportare un carico di circa 9-10 kg, un cavetto da 50 libbre sopporterà oltre i 22kg di peso. la dimensione del nylon va scelta anche in base a ciò. Uno 0,35 con carico di rottura di 13 kg non ha molto senso se accoppiato con un cavetto da 50 libbre, ovvero con un cavetto capace di tollerare fino a 22-24kg di peso.
Gli ami
Particolare attenzione va posta anche alla scelta dell’amo. Abbiamo già detto che la misura idonea è lo zerato, il gambo sarà molto corto in caso di esce piccole come il filetto di sardina o i piccoli pescetti vivi, potremo esagerare nel caso di tranci particolarmente voluminosi.
Il calamento
In condizioni di paf, preferisco usare i minitravi. Legati direttamente sullo schock leader mi eviteranno problemi con braccioli lunghi anche più di due metri. Il piombo sarà uno da tenuta, una piramide ad esempio, per favorire l’autoferrata del serra. Si può optare anche per uno short arm in condizioni di bassa turbolenza, oppure in tutti quei casi in cui un clippaggio dell’esca ci permetterà di raggiungere distanze elevate.
Nel caso di ripetuti attacchi a vuoto, potete provare la soluzione con piombo scorrevole e long arm.
Canna e mulinello
Il vero problema della pesca al serra è rappresentato dall’allamata. Evitiamo canne morbide, o con cime morbide, non vi aiuteranno. Preferite sempre una tre pezzi da almeno 200g, abbastanza rigida. Oppure una ripartita. In ogni caso devono essere attrezzi capaci di lanciare 150-175g di piombo più un trancio!
Il mulinello sarà dimensionato sulla canna, quindi ben vengano tagli da 8000 in su ed in bobina evitiamo fili da “mormore”. Se in piena estate la media degli esemplari supera di poco il kg, in autunno la taglia sarà già raddoppiata. Un buon 0,35 o 0,40 in bobina ci aiuterà e non poco. Ricordate che il peso di un serra può raggiungere i dieci Kg.
La frizione la si può lasciare completamente aperta se peschiamo con un piombo autoferrante da tenuta, in molti optano per questa soluzione. Sinceramente non ne vedo il motivo. Una canna, il cui picchetto sarà ben piantato a terra, può tranquillamente resistere in modo tranquillo ad una frizione regolata in modo ottimale e quindi poco al di sotto del carico di rottura della lenza madre. Certo, nel caso di frizione totalmente chiusa…..meglio evitare.



Surfcasting: La pesca al serra
Non è fra le prede probabili in caso di mareggiata ma potrebbe essere lì, probabilmente oltre l’ultimo frangente o in qualche canalone d’uscita.
Non cedo che andando a pesca in condizioni di surfcasting, qualcuno possa mirare ad una battuta ai serra ma, in questo caso, valgono le regole della pesca a fondo scritte qui su. Travi e braccioli saranno già dimensionati per un mare in condizioni da surfcasting, le canne devono essere quelle da surfcasting, quindi vi ritrovate tutto già pronto.
Pesca col vivo per il Serra
La teleferica
La tecnica più diffusa. Prevede l’utilizzo di attrezzi molto robusti di solito destinati al surfcasting. Ripartite capaci di lanciare 150/175g di piombo. Lanceremo, senza Sl, il solo piombo. Al di sopra di esso due perline in gomma morbida ci serviranno per la battuta del bracciolo. Il braccio andrà aggiunto in un secondo momento, già innescato. Uno spezzo di monofilo dallo 0,40 in su e due ami adeguati all’innesco, zerati. Quindi, una volta innescata l’esca, tramite un moschettone o altri sistemi studiati all’uopo, collegheremo il terminale alla lenza madre. Una volta poggiato il nostro pesce esca in acqua, tenderà a guadagnare il largo portandosi dietro il calamento.
L’esca migliore si dice sia l’anguillina. Ad avercelo il tempo per procurarsela!
Comunque mai provata e quindi non so che dirvi.
Uso, con successo, tutto ciò che riesco a procurarmi sul posto. Occhiate, sparlotti, saraghi, cefali o spigole maculate. Purché di taglia adeguata. Uno sparlotto, o un occhiata da 100g difficilmente riusciranno a guadagnare il largo dovendosi portare dietro cavetto, bracciolo e ami ed in più avendo quel minimo di attrito sulla lenza madre dato dalla congiunzione con il bracciolo. Meglio cercare pescetti dai 200g in su. Ottimi i carangidi, nuotatori instancabili.
Nel caso in cui siamo su un alto fondale, ed il pesce fatichi a prendere il largo, sarà opportuno legare un piccolo piombo scorrevole da 10 o 20 grammi all’inizio del bracciolo e fissarlo proprio sotto l’aggancio, di modo ché, il peso favorisca lo scivolare del bracciolo lungo la madre, fino al piombo.
Il palloncino
La pesca col palloncino possiamo praticarla solo in caso di vento assente o con direzione dalle nostre spalle. Il pesce esca farà tutto da solo prendendo il largo. Se non abbastanza grosso da vincere, nuotando, la resistenza del filo il palloncino lo aiuterà trasportandolo in corrente o facendosi sospingere dal vento verso il largo. Molto semplice
Per i palloncini, quelle buste da pochi euro destinate ai bambini andranno benissimo per pescarci. Di notte o giorno che sia non preoccupatevi della visibilità. Una volta allamato il serra ve ne renderete sicuramente conto!
Il palloncino andrà fissato direttamente sulla madre, prima dell’aggancio del bracciolo, daremo un fondo variabile in base alla spiaggia su cui staremo pescando. Lo potremo fissare con un falso nodo, o con del filo di cotone, o su un apposito snodo perlina girella perlina precedentemente montato sulla madre. Quale che sia la soluzione adottata l’importante è dare la giusta profondità al sistema pescante.
Spinning al serra ( a cura di Giuseppe Musumeci)
Il pesce serra, il predone dei mari. Ormai stanziale in quasi tutte le nostre coste e molto conosciuto per la voracità e l’aggressività dei suoi attacchi risulta essere la preda per eccellenza degli amanti dello spinning.
L’attrezzatura che si utilizza per catturare questi pesci sarà medio/pesante proprio perché capaci di regalarci combattimenti spettacolari, fatti di salti, fughe velocissime e cambi di direzione improvvisi.
La Canna:
Potente e reattiva, con una buona riserva di potenza ma con la vetta morbida capace di gestire popper e wtd (walking the dog)
La sua grammatura sarà compresa tra i 15 e i 40gr mentre la lunghezza varierà in base allo spot che pratichiamo.Il Mulinello:
A frizione anteriore (molto più fluida e precisa) con un rapporto di recupero alto e abbastanza robusto e leggero, ideato all’utilizzo del trecciato.
La misura ottimale sarà 3000/4000.
Il Trecciato:
Tantissimi i modelli disponibili sul mercato. (quattro capi, otto capi, cerato, conico…)
La scelta sarà influenzata dal mulinello e dall’attrezzatura in nostro possesso.
La misura consigliabile è un buon 15-20lb.
Gli artificiali:
Long Jerk
Artificiale dalla forma allungata e abbastanza stretta, con una “palettina” appena sotto la bocca che conferisce il movimento dell’esca durante l’utilizzo.
Il recupero può essere lento o più o meno veloce con jerkate (colpi di canna) e brevi soste.



Popper
Hard bait di superficie (top water) dalle forme più varie ma con un particolare in comune tra loro, la “bocca” concava o dritta.
Questo particolare permette all’esca di alzare o produrre schizzi e bolle d’aria durante il recupero. Movimento che risulta essere molto addescante per il serra.
Recupero lineare o con colpetti di cimino così da creare l’effetto “pop-pop”.
Walking The Dog WTD
Dall’andamento a zig-zag causato dal recupero lento e ritmico dovuto al movimento del cimino.
Esca anch’essa di superficie che imita il movimento di un pesce ferito che nuota in superficie. Capace di scatenare l’attacco anche del pesce più svogliato.



Needle
Altra esca di superficie dalla forma allungata a forma di birillo ma più stretto e affusolato a imitazione di un’aguglia o simile. Il recupero può variare da veloce e jerkato, con un nuoto frenetico ad un recupero più regolare e lento con jerkate più precise e controllate.



Il Terminale:
In fluorcarbon sicuramente, scelta dettata dalle caratteristiche del filo (invisibilità, resistenza al nodo e alle abrasioni) con diametro 0.40 – 0.45.
Quali sono gli orari migliori per la pesca al serra?
Durante il periodo estivo le nostre amate spiaggia sono soggette ad un notevole afflusso di bagnanti ed imbarcazioni da diporto. Anche la legge vieta di pescare dalle 8 del mattino alle 20 di sera, di conseguenza l’orario per la pesca sarà quello della finestra di legge.
In autunno, periodo dei grossi serra fino a inverno inoltrato, in Sicilia sarà il periodo migliore per la pesca del serra [guarda qui le catture]. Gli orari migliori saranno a cavallo dei cambi di luce, ma anche la notte può regalarci grandi emozioni. Preferite le serate con poca umidità, non chiedetemi il perché, non saprei rispondervi ma, in condizioni di forte umidità non ne ho mai presi. Ottimo anche il periodo post mareggiata in cui risulteranno particolarmente famelici. Non ho mai riscontrato differenze da attenzionare pescando con luna piena o meno. Vero che con la luna piena i filetti diventano particolarmente visibili, soprattutto se innescati con la pelle verso l’esterno, ma lo diventano anche i finali.



Buongiorno, uno spot palermitano dove insidiarli?
Ciao tony, col protrarsi di questo caldo anomalo, tutti gli spot sono potenzialmente validi. Vista la temperatura delle acque mi sento di consigliarti tranci di pesce grasso. Sgombro e cefalo. Eviterei le sardine
Grazie, bell’articolo. Interessante la parte della scelta del bracciolo.