Come preparare una battuta di Surfcasting
Finalmente l’atteso momento, abbiamo la nostra attrezzatura nuova di pacca, l’abbiamo scelta con cure, ed ora? Cosa Facciamo? Come preparare una battuta di Surfcasting
L’analisi Meteo
Per preparare una battuta di Surfcasting, niente può essere lasciato al caso. La pianificazione inizia giorni prima, proprio dall’analisi dei modelli meteo, siti previsionali e app varie. Inutile specificare siti ed app perchè ognuno ha le sue preferite. Personalmente ne uso sia di meteoroligia tradizionale, sia quelle che considerano principalmente forza ed intensità del vento.
Tralasciando lo studio dei modelli, di per sè impegnativo, concentriamoci su meteo e venti.
Se, come me, avete la fortuna di vivere su un isola, quale che sia il vento, troverete sicuramente una costa esposta che vi permetterà di trovare un impianto da surfcasting.
Cos’è un impianto da surfcasting?
Chi conta le onde che non devono essere meno di dodici al minuto, chi vuole solo la scaduta con onde lunghe nel tempo, chi vuole solo la fase montante, insomma ne sentirete di cotte e di crude.
La pratica del surfcasting non potrà MAI prescindere dalle onde!
Oggi, la pesca dalla spiaggia e comunemente chiamata surfcasting, anche in condizioni di mare forza olio. Negli anni si è così abusato di questi termini che le hanno adottate anche i garisti per le loro competizioni, che, invece, sovente pescano con mare calmo e arenicole…
Il surfcasting
Letteralmente lancio oltre l’onda, è una disciplina a se stante rispetto le varie tecniche di pesca a fondo.
Prevede condizioni di mare mosso, onda, vento, piombi da tenuta, corrente sostenuta. Con buona pace dei novelli pescatori armati di 0,12 in bobina, piombetti da 50g e decine di pacchi di arenicole al seguito. Quella è PAF o pesca a fondo, ed anche se effettuata in spiaggia, niente ha a che vedere col surfcasting.
Ma, torniamo alle nostre onde, e come trovarle…
Supponiamo un vento da maestrale con una forza di almeno dieci nodi. Sapremo già a priori che, tale vento, sarà in grado di creare un moto ondoso rilevante su una spiaggia bassa o a granulometria fine. Difficilmente, la stessa intensità di vento , ci permetterà di trovare onde su una spiaggia ad alta energia,, fonda e granulometria grossa.
Naturalmente si creeranno le condizioni solo su una spiaggia che sia rivolta in direzione del vento.
La fase montante
La prima fase, o iniziale, sarà la fase montante.



In queste situazioni, il mare comincerà ad incresparsi al largo in seguito ai primi soffi di vento, all’aumentare di intensità, cominceranno a formarsi i primi frangenti. I primi frangenti che si formeranno, in linea di massima, saranno spesso lunghi e rettilinei disposti perpendicolarmente alla direzione del vento. L’osservazione ci permetterà di capire che in quel momento il fondo è chiuso, duro, compatto.
Non è un buon momento per la pesca, ma da li a poco, vedrete che diverranno irregolari, segno che il fondale sta cambiando spinto dalle correnti secondarie. Tali correnti si formano in risposta alla primaria, che è presente in superficie , ed è data dalla forza del vento che spinge l’acqua verso la nostra spiaggia.
Le secondarie, invece nascono in risposta alla primaria per una mera legge fisica (L’acqua del mare non può spostarsi oltre il limite della battigia, quindi deve tornare indietro. E lo fa seguendo due direzioni, laterale e con verso contrario alla primaria…
Le correnti laterali daranno vita a dei canaloni paralleli alla linea di costa e scaveranno un bel gradino di risacca. Ma, da qualche parte, st’acqua, deve pur uscire. Dove riesce a trovare, o a crearsi in autonomia, una strada verso il largo lo farà, creando un canalone di uscita con medesima direzione ma, verso contrario, alla corrente primaria.
Ricordando che la secondaria scorre vicino al fondo e la primaria in superficie, va da sè che sarà la secondaria a muovere e ridisegnare il fondo.
Ridisegnare il fondo, ovvero rimescolare e spostare la sabbia, porterà ad un diseppellimento di tutto ciò che nel substrato sabbioso nasce e prolifera: Anellidi, vongole, telline, granchi, etc…
Tutto ciò che non è abbastanza forte da vincere la forza delle correnti verrà trasportato con essa, troverà pace solo dove la corrente secondaria perderà intensità. Li si fermerà sul fondo ma è oramai diseppelllito. Secondo voi, dove trveremo i nostri amici pennuti a banchettare?
Esatto! Saranno tutti fermi lì dove la secondaria gli lascia il cibo davanti le fauci.
Quindi è importantissimo leggere bene le condizioni del mare prima di iniziare.
Come preparare una battuta di Surfcasting: la fase costante
Dopo la prima fase il mare comincerà a regolarizzarsi, il vento si starà stabilizzato e con esso anche le onde.
Cominceranno a frangersi in base al fondale oramai ridisegnato dalla secondaria. Leggendo le onde sarete in grado di capire il fondo del mare. Andrete alla ricerca di depressioni, da tutti etichettate come buche ma che buche non sono, dei canaloni laterali, dei canaloni d’uscita: come riconoscerli è abbastanza semplice, il canalone d’uscita, sarà il punto in cui i frangenti saranno “interrotti” da un mare quasi piatto. Vediamo lo meglio in foto



Posizionarsi davanti ad esso e riuscire a poggiare le nostre esche proprio dove indicato dalle due frecce ricurve in figura, ci permetterà grandi soddisfazioni in termini di prede!
Regola personale vuole che, guardando il mare la direzione della corrente deve essere compresa in un angolo ideale di 45gradi. Vuoi perché altrimenti esiste solo corrente laterale come secondaria, vuoi perché non ho mai pescato niente nelle altre situazioni.
Un bellissimo articolo pieno di informazioni super interessanti complimenti
Grazie William
Un bellissimo articolo pieno di informazioni super interessanti complimenti