Canna e mulinello per il Surfcasting
Canna surfcasting, quale scegliere?
Mulinello surfcasting, quale scegliere?
Daiwa, Shimano, Colmic, tubertini, trabucco….?
Hai deciso di iniziare a pescare seriamente ma non hai idea di quale attrezzatura scegliere?
Se è ciò che hai chiesto a google, sarai in paranoia per la scelta!
Tranquillo, tutto normale. Il mercato offre una panoramica incredibile di attrezzature.
Il servizio marketing delle varie case alletta tramite colori, incredibili ritrovati tecnici, colori fantastici ma poco o nulla sul reale utilizzo dell’attrezzo?
Anche qui tutto normale, vediamo di dare qualche indicazione di massima su come iniziare a scegliere l’attrezzo giusto per qualità, usabilità, e tecnica che vogliamo imparare.
Mentre scrivo, è iniziato il mese di settembre, ed anche se in Sicilia è ancora estate con temperature di oltre 34 gradi, presto inizieranno le prime rimonte dell’anticiclone atlantico e, con esso, i primi venti sostenuti che daranno vita ai primi impianti da surf casting.
Quindi iniziamo da questa disciplina, le altre le affronteremo in altri articoli.
Canna surfcasting: quale scegliere?
Surfcasting? Letteralmente lancio dietro l‘onda.
Se hai già letto il precedente articolo, che trovi qui, saprai già di cosa parliamo e soprattutto cosa intendiamo con Surfcasting, una tecnica di pesca che ci permette, con un moto ondoso sostenuto, di andare ad insidiare tutte quelle prede che, in seguito al movimento del fondo dovuto al moto ondoso ed alle correnti secondarie, andranno alla ricerca dei sedimenti nascosti nel substrato: Vongole, mitili, anellidi.
Quindi una pesca mirate ai grossi saraghi, alle spigole, e perché no anche ad orate e mormore che col mare mosso non esiteranno ad accostarsi alla riva.
Nella scelta della nostra attrezzatura il budget sarà la prima domanda a cui dare risposta. Per iniziare, e non pretendere chissà quali performance dai nostri attrezzi ma, soprattutto, da noi stessi, un buon budget potrebbe essere di circa 200-250€ tra canna e mulinello.
Una comoda tre pezzi, permetterà anche ai meno esperti di ottenere delle ottime gittate coi lanci più semplici (above e side) è di sicuro la scelta ideale.
Canna surfcasting: Azione e tipologie
La canna serve ad incrementare forza e possibilità delle nostre braccia, senza non potremmo lanciare esca e calamento ad una distanza idonea.
Una potenza di lancio fino a 160—200 grammi ci permetterà buone possibilità di restare in pesca anche col mare formato.
Nella potenza massima di lancio va considerato anche il peso e l’ingombro dell’innesco (clicca per l’articolo sulle esche).
Magari per comodità ed esperienza, aspetteremo la fase di scaduta per affrontare onde e correnti meno impegnative.
Il fusto, compreso di calcio ed impugnatura, non ha mai avuto una classificazione precisa per ciò che riguarda l’azione.
In linea di massima si parla di “canne paraboliche” ad azione morbida, media o di punta. Le prime, in fase di lancio, si piegano in modo uniforme e per tutta la lunghezza. Volgarmente definite “banane” proprio per la capacità di piegarsi alla minima trazione, si adattano bene a chi sta iniziando permettendo anche ai meno esperti di lanciare in tranquillità.



Proprio per la sua azione “morbida” permetterà qualche sbavatura nello stacco senza andare ad inficiare troppo né la distanza né la precisione. Il neofita la troverà abbastanza “comoda” per le sue esigenze. La canna gli permetterà di stare in pesca e gli trasmetterà quella sicurezza che gli consentirà di imparare le giuste tecniche di lancio.
Le canne ad azione di punta sono attrezzi molto tecnici. Durante il lancio il fusto non si piegherà, resterà abbastanza rigido in modo da trasmettere forza all’ultima parte della canna, che sarà deputata a fare da molla per il calamento.
Le canne ad azione media, si posizionano esattamente fra le due già citate.
Se, almeno in teoria, la canna ideale sarebbe una monopezzo per evitare interruzioni strutturali, nella realtà ciò è impossibile. Le canne da Surfcasting hanno una lunghezza che varia da poco meno dei 4 metri a 5., quindi impossibile trasportare una monopezzo. Tutte presentano un fusto conico che si assottiglia verso la vetta. Un calcio con comoda impugnatura ed una placca portamulinello montata poco sopra ad esso. Di solito fissa, la placca serve ad ospitare il mulinello da pesca. qui distingueremo tra le tre pezzi, le due pezzi e le telescopiche.
Le tre pezzi
Negli ultimi anni nel panorama delle canne da surfcasting, la produzione delle case madri è stata destinata a questo tipo di attrezzo. Molto semplice da usare e con soli due attacchi che potrebbero pregiudicarne la struttura. Vuoi per la semplicità di trasporto, vuoi perché le moderne tecniche di lavorazione del carbonio portano ad avere attrezzi affidabili, potenti e sottili al contempo. Sottile significa anche leggero, che non guasta mai. La stragrande maggioranza di tre pezzi la troverete con azione media, quindi adatta un po’ a tutti. Non saranno mai a livello di una ripartita( massima espressione tecnologica per chi cerca prestazioni nel lancio), ma sono le parenti più prossime. Anche semplice il lavaggio dopo ogni pescata.
Le telescopiche
Per anni solo loro si sono contrapposte alle due pezzi. Si distinguono in tele ( il 90%) ed in supertele.
Le telescopiche hanno un azione che va da morbida a media. Rappresenta una scelta tecnica discutibile, per via dei troppi “pezzi”, tutti ottimi punti critici. Ma, indubbiamente, si presta bene al trasporto per gli ingombri ridotti e perchè con un solo copripuntale rigido si riescono a proteggere tutti gli anelli della canna durante i trasporti. Altra criticità è rappresentata dalle vette, per la posizione degli anelli. Se negli altri pezzi l’anello è in punta, e quindi l’unico problema sta nell’allinearli correttamente, nella vetta occorrono degli anelli scorrevoli. Una pena del’inferno! Tenderanno a girarsi durante il lancio, saranno perennemente disallineati, le conseguenze saranno la rottura dei monofili durante il lancio, o addirittura la rottura del cimino!
Altro difetto è l’incredibile capacità che hanno di trattenere granelli di sabbia alle congiunzioni. La chiuderete ma, alla successiva riapertura, un bel graffio lungo il fusto vi testimonierà la presenza dell’odioso granellino!
Le supertele, sono telescopiche in grado di lanciare oltre i canonici 175g di piombo ed esca voluminosa. Di solito in tre pezzi presentano un fusto molto rigido, il secondo pezzo ed il terzo, quindi vetta e sottovetta, avranno un azione molto progressiva. Quindi ottime doti balistiche e buona sensibilità in pesca. Come non ricordare la gloriosa trio standard 210 della bad bass!
Le ibride
Pochi modelli. Una parte telescopica, il fusto ed i primi elementi, ed una vetta ad innesto risolvono il problema degli anelli sul cimino. Canne più adatte al ledgering che al surfcasting. Infatti trovano ampia applicazione quando si voglia cambiare la sensibilità della cima. Oltre a tutti i difetti della telescopica si aggiunge la difficoltà di portare con se le varie cime.
Le ripartite
Studiate per ottimizzare il lancio., che possa essere un Groundcast o un Pendulum, è la vera canna da surfcasting!
Una sola criticità, perché l’innesto è uno soltanto. Da chiuse misurano non meno di due metri se simmetriche, se asimmetriche anche qualcosina in più. Chiamate anche cards, sono canne a ripartizione di potenza. Ripartite perché sono progettate per avere una rigidità non progressiva. Il manico è estremamente rigido, l’azione della canna è delegata sempre e solo al secondo pezzo. Esso avrà la parte iniziale rigida ma, progressivamente, lo sarà sempre meno agli ultimi 60cm circa, da lì in poi rappresenterà la vetta della canna, molto sensibile essendo un modulo pieno. Altra caratteristica è la capacità di lanciare esche delicate senza distruggerle, infatti i lanci avranno un accelerazione progressiva e non uno stacco violento come le altre canne.
Canna surfcasting La lunghezza
Anche la lunghezza della canna merita attenzione, una canna più lunga permetterà migliori gittate ma, fattore discriminante, sarà la vostra altezza, meno siete alti e meno vantaggi avrete da una 450cm, meglio optare per una 420cm o 400cm. Personalmente, misurando 1 metro e 80cm preferisco le canne di 420cm, ma ognuno ha le sue esigenze e le sue preferenze.
Quindi…. torniamo alla domanda principale. Canna surfcasting, quale scegliere?
Di case costruttrici ne esistono parecchie: Shimano, Daiwa, Colmic, Tubertini, Trabucco, Tica sono quelle su cui mi orienterei all’inizio, con buona pace delle altre case
Mulinello surfcasting, quale scegliere?
In termini di qualità costruttiva per i mulinelli, e quindi oltre la performance, anche la durata nel tempo, Shimano e Daiwa, ma anche Colmic sono una spanna abbondante sopra le altre. I muli di fascia media partono da cifre più che abbordabili, generalmente intorno ai 100€. Qualcosa in meno per Tica e Trabucco ma, ripeto, accostatevi sempre a qualcosa di più serio anche se comporta una decina di € di differenza, nel tempo recuperate la maggiore spesa.
La capacità dei mulinelli è un ottimo indicatore.
Bobine capaci di imbobinare non meno di 250m di 0,35 vi daranno un effettiva indicazione della tecnica per cui è stato progettato. rientrano in queste capacità anche i muli da bolentino, chiedete consigli al negoziante per distinguerli.
Caratteristiche di un mulinello da surfcasting
Il rapporto di recupero dovrà essere il più basso possibile da 4.9: 1, in giù. Significa che ad ogni giro completo della manovella corrispondono quasi 5 giri di bobina, quindi poco veloce ma molto potente. Quando andrete a recuperare una piramide da 175g con mare formato ne apprezzerete appieno il perché. La manovella dovrà essere di buona lega ma leggera, il pomello di generose dimensioni per avere un ottima prese in caso di mani bagnate. La frizione dovrà essere in grado di modulare per bene le fughe della preda e dovrà garantirvi L’apertura con il minimo sforzo. Ho visto dei mulinelli che per passare da tutto chiuso ad aperta necessitano di decine di giri del disco frizione. Evitate le frizioni posteriori, preferite sempre le anteriori. I mulinelli da Surf hanno un peso generalmente superiore ai 500g.
Non vi indicherò le taglie dei mulinelli perché ogni casa adotta la misura che le piace, meglio orientarsi sulle capacità delle bobine come già detto.
Stesso discorso vale per le canne, ancora da preferire Daiwa o Colmic su tutte, ma Trabucco e Tubertini vi si avvicinano parecchio, ottima qualità costruttiva, anelli leggeri e performanti, ottima durabilità nel tempo e resistenza all’usura.
Canna surfcasting, quale scegliere? Daiwa, Shimano, Colmic, tubertini, trabucco